LA PAROLA AUTENTICA - DEFINITIVO

(Pierfra99) #1

ogni mattina a fare colazione, oppure bianca come
la sua preferita che aveva nel suo nuovo
appartamento, o magari a fiori viola. I fiori. Già,
amava i fiori, la nonna. Li amava di tutti i tipi, ma in
particolare amava gli iris. E’ terribile dimenticare
qualcosa che ha fatto parte della vita quotidiana di
chi amavamo. Di quella tazzina era rimasto il
nome, che però è comune a tutte le tazzine che
già viste nella sua vita. Eppure, nessuna di quelle
tazzine avrebbe potuto acquisire lo stesso valore.
Forse qualcuna le somigliava. Ma nessuna di
quelle tazzine significava il suono della sveglia e lo
sbuffare della nonna quando al quarto tentativo
riusciva finalmente a mettersi in piedi, e i suoi
passi condotti verso il soggiorno con un ritmo
spartano, chiassoso. Può sembrare stupido,
eppure la ragazza sapeva che quella tazzina era
una ricchezza che aveva perduto, qualcosa che
aveva e che il tempo le aveva sottratto. Una
sfumatura all’anno fino ad ora, a questo preciso
momento, in cui di un oggetto amato era rimasta
solo l’assenza. E mentre si perdeva in quei
pensieri, pensò di doversi sbrigare a prendere ciò
che le serviva ed andarsene: d’altronde si stava
facendo tardi e non è bello entrare nelle case
vuote col buio. Mentre si guardava attorno, notò
sorpresa il braciere. Lo stesso braciere che la

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