IL MOMENTO
Ogni giorno Leo percorre una strada. Ogni sera si
ritrova solo, poco prima che cali il buio e ascolta il
potente rumore del silenzio. Osserva la luce
dell’ultimo minuto, prima che sia notte, quando il
viola invade tutto. Quando i confini delle cose
sono di una nitidezza incantevole, mentre
rapidamente perdono i colori per unirsi
all’abbraccio del nero. Il sole è già sparito, il rosa e
l’arancio del tramonto lo hanno lasciato. In quel
momento, rallenta. Non importa dove egli debba
andare. Non importa la fretta, o quanto egli possa
tardare. Non rallenta perché la strada si fa più
difficile all’arrivo della notte. Non rallenta
nemmeno per osservare il panorama. Non
importa neanche dove lui sia, in fondo. E’ solo, su
quella strada, grande o piccola che sia, dritta o
tortuosa che sia. Rallenta. Non troppo. Gli alberi, i
cespugli, le case, le persone e le anime che lo
circondano, smettono di essere una sequenza di
macchie connesse ed assumono una perfetta
individualità. Basta questo, non serve rallentare
oltre, fino a perdere il senso del movimento. Basta
questo. Sta percorrendo la strada perfetta,
nell’istante perfetto. Nel modo perfetto. Lampi di
memoria accendono la sua mente. Così rapidi da
non tramutarsi in immagini, figuriamoci in ricordi.