Ciak – Maggio 2021

(alfred) #1
|CIAK 123

EMANUELE BUCCIDI

il blitz in cui 2 maggio 2011 A mezzanotte e 30 minuti del


fu ucciso il mandante degli attentati dell’11 settembre 2001.


, che l’anno successivoKathryn BigelowIl discusso film di


ricostruì gli eventi in forma di thriller, vincendo un Oscar e


un Golden Globe, è diventato un cult


L


a storia raccontata si conclude esatta-

, Zero Dark Thirtymente 10 anni fa.

ovvero, in gergo militare, mezzanotte

e trenta minuti: la notte di cui si parla

è quella tra il 1 e il 2 maggio 2011,

quandouncommandodeiNavySEALsirrompe

nel rifugio (ad Abbottabad, Pakistan) del ter-

Osama rorista più noto e ricercato dell’epoca,

, uccidendolo. Con quell’evento siBin Laden

Kathryndiretto da film del 2012confronta il

, uno dei thriller più importanti degliBigelow

Anni ‘10, nonché (ma forse proprio per questo)

uno dei più discussi. Non poteva essere diversa-

mente, considerato da una parte il talento della

, TheHurtLocker regista (reduce dal successo di

cult movie


sul (69 anni) Kathryn Bigelow

set del film.

LA CACCIA ZERO DARK THIRTY:


A BIN LADEN COMPIE DIECI ANNI


c’era l’idea Zero Dark Thirtydelle accuse a

che, mostrando le torture tra gli strumenti di

indaginechehannoportatoneltempoall’e-

liminazione di Bin Laden, il film si prestasse

difattoagiustificarel’utilizzoditalimetodi.

Un’accusa a suo tempo respinta sia dalla regista

(e co-produttore consceneggiatoreche dallo

reporter Megan Ellison e la stessa Bigelow), il

The (Oscar per la sceneggiatura diMark Boal

Non c’è stato un solo dettaglio«). Hurt Locker

d’informazione che ha portato a Bin Laden, né

,» unasolatecnicachehacontribuitoastanarlo


Nel film non volevamoBoal, « ha sottolineato

dare ragione a uno o all’altro, bensì mostrare

Descrivere qualcosa«». quello che era successo

», replica a sua volta non significa approvarlo

, Los Angeles Times la regista dalle colonne del


», pacifista specificando di considerarsi una «

». ogni tipo di trattamento inumanocontraria a «

Tra le voci sollevatesi in difesa del film, quella

, che affermò comeMichael Mooredel regista

l’opera, mostrando crudamente la brutalità delle

torture, si ponesse di fatto come una critica

a tale sistema. In una sequenza del film, tra

l’altro, vediamo lo spezzone di un’intervista a

Barack Obama, nella quale afferma la necessità

di cambiare rotta rispetto a precedenti metodi

l’Americanonusalatortura,emid’indagine («

»). Ma, a proposito assicurerò che non succeda

aveva già suscitatoZero Dark Thirtydi Obama,

mentre era in altro caso politico-mediaticoun

fase di progettazione: nell’agosto 2011, infatti, il

deputato repubblicano Peter King (basandosi

sei Oscar 2010 tra cui quelli per il miglior film e

la migliore regia, quest’ultimo per la prima volta

natura assegnato a una donna) e dall’altra la

. La caccia scottantedellastoriaraccontata


decennale della CIA al terrorista responsabile

dell’attacco alle Twin Towers dell’11 settembre

dal punto di vista 2001 è raccontata nel film

della protagonista, l’agente Maya Lambert

(figura immaginaria, ma in parte ispirata a

una vera analista dell’intelligence americana),

:dalsuoarri- Jessica Chastaininterpretata da

vosulfrontedellacaccianel2003finoauna

tesissima sequenza di 25 minuti sull’operazione

che porterà alla morte di Bin Laden, il film co-

versione romanzata ma realisticastruisce una

dell’accaduto, senza tacere dell’utilizzo, da

come parte della CIA, di tecniche di tortura

, mostrata proprio all’i-waterboardingquella del

nizio del film. Una scelta che all’epoca (il film

uscì nelle sale statunitensi nel dicembre 2012,

pioggia di in Italia nel febbraio 2013) attirò una

di carattere espressamente politico, dacritiche

esponenti dell’area progressista e conservatrice:

tra questi, il romanziere Bret Easton Ellis e tre

senatori, il repubblicano (ed ex candidato alla

presidenza degli Usa) John McCain e i de-

mocratici Carl Levin e Dianne Feinstein.

letteraallaSonyPi-I tre scrissero una

esprimendo contrarietà per unctures

film che giudicavano, almeno in parte,

». Ma ancora inaccurato e fuorviante«

più dura fu la scrittrice Naomi Wolf,

arrivò Guardian cheinunarticolosul

a paragonare Bigelowaddirittura a

, la regista di puntaLeni Riefenstahl

del regime nazista, autrice di opere

Il trionfo del- di propaganda come

. Tra i principali motivila volontà. Osama Bin Laden Una scena del film, che racconta l’uccisione di

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