Ciak – Maggio 2021

(alfred) #1
2828 | CIAK | CIAK

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UMBERTO D.

ANDY LUOTT
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RENZO ARBOR
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Schneidere
Marlon
Brando in
Ultimo
tango
a Parigi

IL FATTO DEL MESE


LA CENSURA NON C’È PIÙ (O QUASI)


Siconclude unastoriaall’italianalungaoltrecent’anni:daUmberto D. aTo t ò c h e


visseduevolte, passando perUltimotangoaParigi eIl Pap’Occhio, sono tanti e


diversissimiilmcolpitidallacensuradicasanostra


S

i può scrivere una contro-storia del
cinema in Italia attraverso lacen-
sura. E, per ripercorrerla, non c’è
forse migliore occasione dei funerali
della censura preventiva, celebrati
ad aprile 2021 col superamento ef-
fettivo delle vecchieCommissioni
per la revisione cinematografica. Quelle che
avevano il potere divietarel’uscitadiunfilmo
di subordinare la stessa ataglinelcasoleopere
offendessero il “buon costume”. L’ultima vittima
era stata l’horror del 2011MoriturisdiRaffaele
Picchio,cuifunegataladistribuzioneinsala

DIEMANUELE BUCCI

giudicandolo un«saggio di perversità e sadismo
gratuiti». Ma la storia della censura cinematogra-
fica nel Belpaese è antica quasi quanto il cinema
stesso, e ha coinvoltofilm di ogni tipo e prove-
nienza. Dal neorealismo alla commedia, da De
Sica a Buñuel, passando per Totò e Bertolucci. A
proposito di quest’ultimo, forse nessun episodio
di censura all’italiana si è impresso nella memoria
collettiva più del rogo diUltimo tango a Parigi
(1972), sequestrato (l’accusa era di«esasperato
pansessualismo fine a se stesso»), processato,
condannato alla distruzione nel 1976 e “riabilitato”
nel 1987. La nascita ufficiale della censura cine-

matografica nostrana risale comunque all’Italia
monarchicagovernatadaGiolitti:quandolalegge
785 del 1913 autorizzò il governo ad esercitare
vigilanza sulla produzione cinematografica na-
zionale. L’obbligatorio nulla osta del Ministero
dell’Interno poteva essere negato in presenza di
scene considerate immorali o comunque dannose
(tra cui persino i “fenomeni ipnotici”). Le maglie
vanno ovviamente restringendosi con l’affermarsi
del fascismo: già nel 1923 sivieta la riproduzione
discenecheinduconoall’odiotraleclassisociali
(cosa avrebbero detto diJoker e Parasite?).Mala
Liberazione non porta certo alla fine della censura.
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