Era il 1967 quando all'Expo di Montreal veniva
proiettatoKinoautomat: Un uomo e la sua casa
del cecoslavacco Radúz Činčera,il primo lm
interattivo della storia. Durante la proiezione
comparivano due attori che bloccavano il lmato
e chiedevano al pubblico di scegliere come sareb-
be evoluta una trama. Gli astanti premevano un
bottone rosso o verde, si conteggiava il risultato e
l'operatore avviava la pellicola corretta che prose-
guiva no allo snodo successivo. Come un gioco.
Negli Anni '80 si va oltre. Compaiono infatti i
laserdisc, i dischi digitali (dalla vita breve) che
hannodueassinellamanica.Primaditutto
consentono una certa interazione tramite tele-
comando o controller, stile dvd per intendersi, e
poi aprono al full motion video (FMV), la tecni-
ca narrativa che permette ai videogame di usare
video preregistrati in alta risoluzione al posto
dellesceneincomputergra cainbassarisolu-
zione. Insomma, sono lm da giocare. O giochi«I
nquesto lmseituilpro-
tagonista!». Non c'è modo
migliore di parlare delle
pellicole interattive che
prendere, parafrasandolo,
il vecchio slogan deilibro-
game. L'essenza dopotutto
èlastessa.Comeavrànotatochihaavviatoil
recenteScuola di sopravvivenza: Missione sa-
faridi Net ix oBlack Mirror: Bandersnatch,la
narrazione interattiva continua ad aascinarci.
L'idea di abbattere la Quarta parete coinvolgen-
doci direttamente, di scegliere l'evoluzione della
trama tramitebivie stabilire il destino dell'eroe
toccando lo smartphone o il telecomando è un'i-
dea vecchia eppure nuova, che ciclicamente tor-
nasuinostrischermi.Etuttosommatofunziona.
Net ix, per dire,ci sta puntandoparecchio.
Scuola di sopravvivenza: Missione safaripren-
de tutti gli stilemi del genere e li applica al do-
cumentario. Qui guidiamo Bear Grylls nel sal-
vataggio di tre animali scappati da una riserva,
decidendo se l'aitante avventuriero mangerà dol-
ci bacche o nauseanti larve, seguirà prima il bab-
buino o il leone, attirerà l'animale a sé o lo farà
scappare. A molti sarà sembrato un videogioco e
il paragone è azzeccato da almeno cinquant'anni.IL RITORNO DEI FILM
INTERATTIVI
Una scena di
Scuola di
sopravvivenza:
Missione safari.In alto, una scena tratta da
Black Mirror - Bandersnatch.
Sotto,Steven Spielberg's
Director's Chair.Kinoautomat: Un uomo e la
sua casa,ilprimo film
interattivodella storia.La maggior parte del pubblico occidentale ha assaggiato il
cinema interattivo non con un film ma con un videogioco,
Dragon's Lair. Realizzato dall'ex Disney Don Bluth nel
1983, quest'avventura fantasy superava il limite grafico
dell'epoca ricorrendo al full motion video. Il laserdisc del
videogame conteneva una raccolta di filmati con grafica
da cartone animato che venivano avviati in base alle scelte
compiute dai giocatori. La linea narrativa era una sola ma
il premere un bottone del joystick per salvare il povero
cavaliere dava quella certa dosa d'interattività che lo
rese un capolavoro.TRA FILME VIDEOGIOCO
Scuola di sopravvivenza:
Missione safari, disponibile
suNet ix, torna a visitare
un genere che ha vissuto i
momenti migliori qualche
anno fa. A decidere gli
snodi della storia sono gli
spettatori
DIALESSIO LANAMAGGIO IN STREAMING - IL CASO
da vedere. A sottolineare la nuova commistione,
i videogame in FMV vengono de niti lm inte-
rattivi e negli Anni '90 sono usciti decine di titoli
“cinematogra ci” come e X-Files Game,Star
Trek: Klingon, Star Trek: Borge persino strani
mix comeStreetFighter: eMovie: eGame,
lminterattivo(brutto)trattodaun lm(brutto)
tratto da un videogioco (bello).
Net ix a parte, oggi possiamo interagire con il
thriller fantascienti co e Complexo con l'hor-
rorISawBlackClouds,entrambiperconsolee
pc, oppure conSteven Spielberg's Director's Chair,
progetto online made in Italy che rilegge a bivi
un vecchio videogioco cinematogra co. Per il
futuro si vocifera di un'opera di Hideo Kojima,
il papà diMetal Gear e Death Stranding che ha
collaborato anche con Guillermo del Toro. La
strada sembra essere ancora lunga e dicoltosa,
speriamosolocheilnipponicononsiblocchial
primo bivio.■Dragon's Lair.32 | CIAK