Dove - Maggio 2016

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IL FUTURO ABITA QUI TORINO


d

opo che in via Garibaldi tolsero i tram - all’alba
della Torino pedonale - i torinesi continuarono
per un po’ a strisciare lungo i muri, schivando fantasmi di
convogli sferraglianti. Quando arrivò il grattacielo Inte-
sa Sanpaolo, la reazione fu: “Più alto della Mole? Mai!”
L’architetto, un tale Renzo Piano, scorciò l’opera due me-
tri sotto il sacro “spuntone”. e quando, questo aprile, si
sono fatti i conti sul turismo nel capoluogo – il più visita-
to d’Italia a Natale, traino di un Piemonte che dal 2014
ha visto aumentare le presenze del 5,7 per cento – molti
hanno pensato: “Ma questi che vengono a fare qui?”.
Avanti piano. Qui il futuro si medita, nel rispetto di ieri,
mai imposto né sbandierato. Ma quando è maturo, tutta
la città si fa futuro. e lo insegna a tutti. ebbene, il mo-
mento è giunto. Torino è l’unica italiana tra le mete del
2016 scelte dal New York Times; seconda in europa tra
le iCapital, capitali innovative selezionate dalla Commis-
sione europea. Torino che inaugura, a maggio, in riva al
Po, Grinto, primo Urban eco village d’europa, un cam-
peggio-parco-laboratorio sostenibile, e, a fine anno, nella
nuova sede di Lavazza, il primo bistrot di Ferran Adrià
fuori dalla Spagna. Torino che va su Marte: sarà presso
la Altec di corso Marche la sala controllo della sonda
Schiaparelli, a ottobre sul pianeta rosso. Visioni, del re-
sto, è il titolo del XXIX Salone del Libro, al Lingotto dal
12 maggio, che, tra un focus sul mondo arabo e un sum-
mit di editori indipendenti, accoglierà i visionari del pia-
neta. e a settembre, il XX Salone del gusto Slow Food,
per la prima volta “diffuso”, tra parchi e piazze, cambierà
il concetto di fiera urbana. A 44 minuti di alta velocità da
Milano e poco meno di quattro ore da Roma, ecco un
tour per capire una sorpresa grande come una città.

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  1. La Farmacia del
    Cambio: idee nuove
    in un’icona antica.

  2. Gli ultimi piani
    del grattacielo
    Intesa Sanpaolo,
    progettato da
    Renzo Piano,
    ospitano una
    serra bioclimatica,
    un auditorium
    e, a breve, un
    ristorante curato
    dall’Università degli
    Studi di scienze
    gastronomiche
    di Pollenzo.

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