Dove - Maggio 2016

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dificio, ecco una Torino mai vista. Si notano, da lassù, il
cantiere del passante che, sull’asse sudovest-nordest, na-
sconderà entro due anni gran parte del traffico del centro,
con parcheggi e tunnel sotterranei, e le vecchie carceri,
che stanno diventano un polo museale (un work in pro-
gress da seguire su museolenuove.it). e all’orizzonte,
quasi pronto, ecco il grattacielo della Regione: 41 piani a
emissioni zero firmati da Massimiliano Fuksas.


IL NUOVO OLTRE LA DORA
Monocle, rivista inglese che registra le tendenze, ci ha
girato un reportage. Regio Parco, già buco nero della To-


rino postindustriale, è il quartiere dove ora succede tutto.
Ci si trova sulla Dora, secondo fiume cittadino che, sceso
dalle cime valdostane, sposa il Po a nordest del centro.
Si vedono studi di architettura, di grafica, di design dalle
sedi ipercromatiche in cortili ancora diroccati. orti sul
tetto di ex fabbriche (come alle Fonderie Ozanam, in
via Foligno). Piste ciclabili lungofiume. “La svolta è stata
l’apertura del Campus Einaudi, che ha portato qui gli
universitari”, spiega Arianna Lia del Pai Bikery, negozio
di bici, ciclofficina e bistrot. “Ma molte famiglie giova-
ni e molti creativi erano qui già prima, in cerca di spazi
economici per vivere e lavorare vicino al centro.” A un


  1. I Lampioni
    innamorati
    del Parco del
    Valentino. Rodolfo
    Marasciuolo guida
    una squadra
    di giardinieri
    del Comune
    di Torino che sta
    colonizzando
    gli spazi verdi della
    città con opere
    fatte con materiali
    di scarto e vecchi
    arredi urbani.


Palazzi storici ristrutturati, un piano per cambiare il traffico


in città. La rinascita innescata dalle Olimpiadi


del 2006 non si ferma. Anzi, il bello deve ancora venire


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