Dialect Poetry of Southern Italy (Italian Poetry in Translation Book 2)

(Marcin) #1

Ru accìse6, sa ched’è?
Ru càsce, sòre sé!
da Pampùglie, 1973
Ora qui, riguardo ai viveri, / si campa per benino, / però
‘sto gargarozzo / è asciutto sempre più... / Qua la bevanda
alcolica / nessuno la può vendere... / Ci credi tu?... Ma
scherzi! / sono chiac¬chiere, Tresé. / Ma quella che è
terribile, / Tresangela , è la lingua! / Se trovi chi t’insegna, /
cominci a bestemmiare... / T’imbatti in una giovane, /
“sciacchenza” senti dire... / “natinga”, a Bufalò, / vuol dire
solo: no! / Tresà, qua il battichia¬ppe / si adopera ogni
giorno, / non c’è vergogna o scorno / per chi se lo vuol fare.
/ Per questo, spesso capita / che scambi per notaro / il
primo saponaro / che si trovi a passare! / Ma quella ch’è
ter¬ribile, / Tresàngela, è la lingua! / Tu ce l’hai tanto
lunga... / ma se venissi qua, / o povera Tresangela, / cosa
vorresti fare? / l’“accise”, sai cos’è? / il cacio, cara mia!
(Traduzione di Mario Trofa)
5 sciacchenza: da to shake hands, stringere la mano.
6 accise: da cheese, formaggio.

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