Dialect Poetry of Southern Italy (Italian Poetry in Translation Book 2)

(Marcin) #1

ca vène fóre, ‘a notte, quanne chiòvete
e ca scìppene, com’a piscunète,
da u sonne, chille pòure signure.
Il funerale ─ Prima, al paese, / se c’era un morto, /
l’accompagnava la banda / e Domenieo il Nano coi rastrelli.
/ Mi è rimasto all’orecchio / il suono del bombardino /
tagliato netto come da una scure / da “u nzùmmete” dei
piatti / che si allargava tremolando a piangere / nelle
vocine blanche dei clarini. / Adesso tutto è cambiato, / non
importa se piano plano, / ma ci son sempre i preti / il
sacrestano e la croce / dietro a una lunga fila di ragazzi /
che reggon fra le braccia coroncine / di ferro e del giallore
della luna. // Portano la bara sulle spalle / e rotolano i piedi
dei bifolchi, / tempestati di chiodi, come piombo: / e
tisembra chee passin le vetture / dirette ai campi, a notte,
quando piove / e che strappano, come a gran sassate, / dal
sonno, quei poveri signori. /

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