tutto il suo bestiame. Il re incredulo accettò la scommessa e i
due giurarono sul loro accordo. Allora Ercole aprì due brecce
nei muri delle stalle, e deviò il corso dei vicini fiumi Alfeo e Pe-
neo e le acque impetuose invasero le enormi stalle e i cortili
spazzando via lo sterco fino alle valli del pascolo. Così Ercole
compì la sua sesta Fatica ripulendo l'intera Terra dell’Elide senza
nemmeno sporcarsi. Allora Ercole chiese al re Augia la ricom-
pensa promessa, ma questi rifiutò sostenendo di essere stato
da lui ingannato: non Ercole bensì i fiumi avevano ripulito dallo
sterco il suo regno. Ercole chiese che la controversia fosse sot-
toposta a giudizio che però fu a suo svantaggio e venne scaccia-
to dall'Elide. Infine Euristeo non considerò valida la fatica poi-
ché Ercole ne avrebbe ricevuto un compenso. Secondo un'altra
versione, la lite che seguì alla mancata ricompensa per il lavoro
svolto portò alla guerra: Ercole vinse e Augia fu ucciso».
Il vocabolario del racconto per capire il suo senso :
Augia - sono io.
Le stalle e le scuderie - le mie due stanze (corpo, anima, spi-
rito è a posto).
Il letame - male che si trova dentro di me.
Gli sciami di mosche - il diavolo.
Due brecce nei muri delle stalle - la porta del mio cuore.
Ercole – Dio.
Le acque dei fiumi Alfeo e Peneo - la grazia di Dio.
Il metodo che vi propongo si chiama, «Apri - chiudi», cioè apri la
mattina e chiudi la sera. Lo spirito e il corpo sono due punti estremi
della mia persona. Lo spirito è il confine, il punto più interiore, più
profondo dove incontro Dio è l’eternità. Lo spirito dell’uomo non è
macchiato dal peccato, è puro e soltanto Dio ha il potere su di lui. Il
corpo e il punto più esteriore dove incontro il mondo esterno, su-
perficiale e può essere sottomesso al peccato o a Dio. L’anima
dell’uomo agisce sul corpo. L’anima con le emozioni, i pensieri e la
volontà è in mezzo e riceve gli impulsi dalle due parti - da Dio e dal