La fuga dalla morte

(Andrzej Budzinski) #1

lici sapendo che milioni di persone nel mondo sono infelici, che
soffrono. Impossibile! Se riusciremo essere «felici» vedendo l’infeli-
cità degli altri è una cosa molto triste e significa, che già siamo di-
ventati le persone anestetizzate e insensibili alla sofferenza. Pur-
troppo lo scopo dei «mentori» di oggi, di questo mondo è preciso -
anestetizzarci alla infelicità degli altri. Come lo fanno? Lo vediamo e
sperimentiamo ogni giorno davanti alla TV. Ci proiettano le scene
reali, le immagini orribili delle sofferenze altrui creando dentro di
noi l’abitudine e piano anche l’insensibilità. Tanti di noi purtroppo
guardano queste scene della sofferenza reale come un film, oppure
uno spettacolo. Dove vogliono portarci? All’epoca dell’Impero Ro-
mano nei tempi delle persecuzioni dei cristiani? Dove la folla, negli
anfiteatri, affamata di sangue guardava con l’entusiasmo l’omicidio
delle persone. Più sanguinose scene erano, applaudivano di più.
Pazzia! Pura pazzia! Pazzia disumana! Purtroppo noi oggi parteci-
piamo queste scenate orrende, certamente in modo diverso, mo-
derno, seduti comodi sui divani davanti alla TV mangiando popcorn
o patatine e bevendo coca cola. Cosa vi pare? Non è vero? Noi stia-
mo bene! La nostra reazione? Ecco un bel problema da analizzare.
Come è la nostra reazione vedendo queste scene? Adesso propon-
go un piccolo intervallo per rilassarci un po’. Provate rispondere alla
domanda, certamente ognuno di noi personalmente: Come mi sen-
to vedendo in TV le scene delle sofferenze?
 Mi toccano?
 Sono scioccato?
 Mi fanno star male?
 Sono dispiaciuto?
 Sono indifferente?
 Creano in me le emozioni?
 Non riesco a guardarle?

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