Natural ecobio
Adesso vorrei cambiare un po’ discorso. Però sempre siamo più o
meno sulla stessa strada. Per me una cosa è molto difficile da capi-
re, non dico inaccettabile, perché ogni persona è libera di scegliere
quello che le sembra migliore. Non si può costringere nessuno fare
questo che non gli piace. Boh? Ma!?
Però! Sono perplesso. Anche un po’ dispiaciuto. Questa cosa riguar-
da prima di tutto le donne^ le quali, in versione natural ecobio, sono
belle e sembrano le muse (non sbagliare con le musse che in dia-
letto veneto significa asine). Belle, hanno tutto a posto, soltanto
pensare a loro fa venire «la fame». Però fame, fame. Esempio?!
Esempio?! Ce l’ho. Sono tante queste donne però ce l’ho. Ecco, non
posso dirvi il nome, perché se per caso questo libro diventerà fa-
moso e questa signora lo leggerà. Allora guai. Però posso fare una
cosa. Come al solito possiamo giocare all’impiccato, ecco:
B _ N!
Si, E c’è. No Z non c’è. Si, L c’è.
Guardandola viene la domanda: Incredibile. Che cosa vuole questa
ragazza? Le mancava qualcosa? Bella come il sole! Bella come un
fiore! Bella come una bambola! Quante donne «comuni». Forse
meglio dire donne non VIP, vorrebbero soltanto il 50%, cosa dico,
basterebbe il 10% della sua bellezza, per essere contente. Cosa dico
contente? Contentissime. Farebbero salti di gioia fino al cielo.
Quanti uomini si accontentano delle mogli «belle in modo diver-
so»? Stop! Non è finita. Quante donne si accontentano dei mariti
«belli in modo diverso»?
Se non puoi avere questo che ti piace devi accontentarti di questo
che hai. Questa è una regola comune e quasi tutti la seguiamo e ci