Pier Paolo Sarpi - L\'inquisizione nella Serenissima Repubblica

(Joyce) #1

conghiettura che questo secondogenito darebbe un nuovo
saggio della profondità, sodezza, e varietà della dottrina,
dell'altezza della sapienza, e della rettitudine del giudicio e
della mente d'un tanto huomo: e, con un'esemplo segnalato
della gelosissima vigilanza della Serenissima Republica Veneta
contr'a quell'usurpationi c'hanno poco meno ch'innondati tutti
gli stati del mondo, porgerebbe a' Principi un documento
utilissimo di conservare intatta quella pupilla, ed indiviso quel
punto Mattematico del sovrano reggimento. Se la Republica
sfugge, per vie ritorte e dolci di prudenza, ogni minimo intacco
dell'argine suo, non è però che non lasci luogo all'imitatione per
modi più diritti e risoluti, in coloro che n'hanno lo stile, e'l
podere in mano. Il che se non si fa per tempo, è da temere che
non resti in fine senon un'amaro pentimento, e vergogna,
d'haver turate l'orecchie alla sonora tromba di questo grande
huomo di Chiesa, di Stato, di senno, di bontà, e di dottrina:
ilquale dall'alta veletta del suo perspicacissimo giudicio n'ha
dati al mondo così fedeli avvertimenti. Stà sano. Per mia e tua
buona ventura, tratta della stessa prima fonte, molti con una
Copia ben purgata, quale spero d'havere incontrata.

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