Discorso del R. P. F. Paolo, Veneto
Al Serenmo DOGE di Venezia, sopra la materia
dell'Inquisizione.
ESEGVENDO colla debita riverenza il commandamento fattomi
dà V. Serenità, di ridur insieme, ed ordinare tutta la materia
spettante all'Officio dell'Inquisizione contro l'Heresia, hò
ritrovato il tutto essere stato cosi ben regolato ne' tempi
passati, dalli Consegli della Serenissima Republica, ch'al
presente non vi è altro bisogno, se non por insieme ciò che in
diverse occasioni è stato determinato, ponendo ad effetto
quanto deliberò l'Eccellentissimo Consiglio de i Dieci, e Gionta,
del 1550. 22 Novembre. c. 8. cio è, Che in tutto il Dominio
Veneto si procedi uniformemente, e conforme à ciò che si
osserva in quest'Inclita Città: com'anco fù concordato trà'l
sommo Pontefice Giulio III. e la Serenissima Republica del
- c. 18. e. 19.
Ilche, secondo il mio riverente parere, si farà facilmente, se
l'ordinazioni, in diverse occorrenze fatte saranno ridotte in
Capitoli, à ciascuno soggiongendo separatamente il tempo della
publica deliberazione, il che sarà a similitudine d'un Capitolare,
dove tutto insieme si vederà in una raccolta breve, e sommaria
quanto è necessario osservare, e si potrà dar Copia o delli
Capitoli soli, o congionti con la deliberazione sudetta, come
meglio sarà giudicato.
Questa raccolta de' Capitoli farò nella presente scrittura, alla
quale aggiongerò doppo una seconda, considerando à Capo per
Capo le raggioni, e cause per lequali dà principio fù così
stabilito per honor di Dio: per cui anco è necessario
continuarne l'osservanza, per mantenimento della santa
Religione, e della publica tranquilità.