Pier Paolo Sarpi - L\'inquisizione nella Serenissima Repubblica

(Joyce) #1

veduta, ed essaminata, se ne contentò, ed anco essortò, che si
osservasse, e di tutto ciò formò una Bolla, data in Rieti, sotto
li 28. Agosto dell'istess'anno 1289. inserendo in quella la
deliberazione sopra detta del Maggior Consiglio, fatta sotto li



  1. dello stesso mese. E questo è il principio, in Venezia,
    dell'Offizio dell'Inquisizione, misto di secolare, e
    d'Ecclesiastici, come sino al presente continua.


Qui è necessario fermarsi per considerare, che l'Offizio
dell'Inquisizione, in questo Dominio, non è dipendente dalla
Corte Romana, mà proprio della Serenissima Republica, ed
indipendente, eretto, e constituito dalla medesima, e stabilito
per contratto, e Concordato con la sede Apostolica, e perciò
deve reggersi con le proprie consuetudini ed ordinazioni,
senz'obligo di ricever ordini d'altrove. Delche vi sono quattro
chiarissime raggioni.
La prima, perche quantunque dà Innocenzo quarto, e dalli
Pontefici seguenti fossero fatti ordini per stabilire in ogni
Città l'Offizio dell'Inquisizione Romana, nondimeno quelli non
hebbero luogo in questa Republica.
La seconda, perche l'Offizio dell'Inquisizione non è instituito
in virtù d'alcuna Bolla Pontificia, mà per deliberazione del
maggior Consiglio.
La terza, perch'il Pontefice Nicolo, diede solamente consenso
à ciò che era deliberato dalla Republica.
La quarta, perche le spese, e gl'emolumenti dell'Offizio erano
del publico, e non de gl'ecclesiastici.
Ond'essi, in ciò ch'al Offizio appartiene, dipendevano dal
secolare institutore. Le spese, che si facevano, non erano cosa
leggiera; Imperoche oltre le straordinarie delle catture, ed
alimenti de' retenti, si pagava all'Inquisitore, per suo salario,
Dodici ducati d'oro, al mese, che al presente sarebbono più di
trenta sei ducati.

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