Pier Paolo Sarpi - L\'inquisizione nella Serenissima Repubblica

(Joyce) #1

Inquisitore, mà è ben anco certo che la cura sua è di
sovrintendere, con tener in Offizio, e procurare che sia fatto
il debito, così dà questi, come dà quelli: E qui stà l'inganno, che
la cura particolare della Religione è propria delli Ministri della
Chiesa, sicome il Governo Temporale è proprio del Magistrato,
ed al Prencipe non conviene essercitar per se medesimo ne
l'uno, ne l'altro, mà l'indrizzar tutti, e lo star attento, che
niuno manchi dell'Offizio suo, e rimediare alli diffetti delli
ministri: Questa è cura del Prencipe così in materia di
Religione, come in qualsivoglia altra parte del Governo.
Gl'Inquisitori d'Italia per ogni Corriero minutamente avvisano
à Roma tutto ciò che nell'Offizio si fà: maggiormente al
Prencipe, à cui più importa il saperlo, dev'esser dato conto.
Sarebbe molto utile, quando le cose trattate nello stato
restassero in quello solamente, come si osserva
dall'Inquisizione di Spagna, che dà conto al Rè solamente, e
non avvisa altrove. Mà poiche ciò sarebbe difficile dà ottenere,
per hora basta, che sia saputo dal Prencipe, quand'è saputo
anco dà gl'altri, che non hanno tanto interesse.
Il settimo Capitolo fù ordinato dall'Eccellentissimo Senato,
accioche l'Ambasciatore à Roma potesse far Offizio, ch'il
Carico d'Inquisitore si desse à nativi del Dominio: il che è cosa
giusta, perche essi sono più informati nell'occorrenze delli
costumi, e delle condizioni della Regione, ed hanno anco
maggior affetto: onde si presuppone che con maggior giudizio,
ed amore siano per essercitare l'Offizio, che ricerca Carità, e
discrezione più d'ogn'altro. Non si può considerare senza
maraviglia, che tutti gl'Inquisitori del Dominio, al presente,
siano forastieri, e li nativi non siano adoperati, ne in questo
Stato ne men ne gl'altri. Non è già questa Regione così infelice,
che non produca huomini d'ingegno, e bontà, al pari d'ogni altra
d'Italia. Qual raggione adunque vorrà, che questi siano
reputati tutti inhabili, e per questo Dominio, e per tutti
gl'altri? Chì vorrà mirargl'essempi di là dà monti, non v'è

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