Pier Paolo Sarpi - L\'inquisizione nella Serenissima Repubblica

(Joyce) #1
Satana ribattezza alcuni giovani stregoni (1626)

Dominio, di spidire li priggioni inquisiti, dov'erano ritenti. Che
dall'altra parte il mandare all'Inquisitore di Padova, ciò che
contra il priggione si trovava, acciò ricevesse la debita pena,
era cosa giusta, ed usitata, e senza opposizione alcuna. Furono
molte le risposte, e le repliche, sempre dello stesso tenore, e
durarono queste negoziazioni cinqu'anni continui, stando
tuttavia il Petrucci (in) priggione. Finalmente vedendosi in
Roma, che non potevano ottenerlo, nel 1601. scrissero
all'Inquisitore di Padova, ch'il detto Petrucci fosse senz'altro
liberato. E così fù eseguito, lasciando un gran dubio nelle menti
de gl'huomini, che delitto fosse quello, che più tosto
dovess'andar impunito, ch'essere communicato all'Inquisitore
di Padova.
À questo accidente occorso, aggiugnerò ciò ch'il Direttorio
dice delle cause dell'Inquisizione, che sono trattate nella
Corte; delle quali parlando, doppo narrati diversi inconvenienti,
conchiude, ch'in quella Corte sono trattate le cause con varij
tedij, miserie, fatiche, e spese, e per tanto, che gl'Inquisiti
non si curino d'andar alla Corte à trattar cause, se non

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