Oggi – 31 gennaio 2019

(alfred) #1
55

Baglioni,


aSanremo


ricordati


diMino!


diMassimoLaganà

AgrateBrianza(Milano),gennaio

A


veva un cuore che amava
tanto. Non tutti lo capivano.
Ma lui ha attraversato illeso
la vita. Più forte del dileggio che si
opponeva ai suoi slanci. Al tasso di
cinismoattuale, lo avrebberodefinito
un buonista. Mino Reitano era sem-
plicemente un puro.
Neldecennaledella suamorte, ilfra-
tello del cantante reggino ha deciso
di lanciare un appello della memoria
aClaudioBaglioni,direttoreartistico
del Festival di Sanremo.
«Mino è morto il 27 gennaio del
2009», ricorda commosso Domeni-
co,68anni,38deiqualitrascorsisul
palco, assieme all’artista di Fiumara.
«Ero il bassista e la sua seconda vo-
ce. Ho vissuto la mia esistenza con
lui. Mi manca immensamente. E non
posso sopportare il velo d’oblio che
sta cadendo sulla sua figura.
«Il più bel regalo che Baglioni può
fare a Mino è di ricordarlo sul pre-
stigioso palco dell’Ariston, dove mio
fratello è stato protagonista. La foto

«ÈSTATOUN
GRANDE,NON
MERITAL’ OBLIO»,
DICE GIUSEPPE
REITANO.«BASTA
UN SALUTO
E LUI DA LASSÙ
SARÀ FELICE»

IL SUO MOMENTO PIÙ FELICE ALL’ARISTON
Mino Reitano, scomparso nel 2009 a 64 anni, sul palco
del teatro Ariston al Festival di Sanremo del 1988.
Quando si classificò sesto, con la canzoneItalia.

ANNIVERSARI REITANO È MORTO 10 ANNI FA: L’APPELLO DEL FRATELLO

●Reggio Calabriahaintitolatounapiazza con unastatua a Reitano

di Mino sullo sfondo e un semplice
saluto, chesaliràin Cielo. Lui, lassù,
sarà felicissimo. E lo sarà anche no-
stro fratello Franco, coautore di tutte
le canzoni, scomparso nel 2012. So-
no seppelliti uno vicino all’altro, per
espressa volontàdiMino.Cheèsem-
pre stato generoso. Invitae in morte.
E se n’è andato da questo mondo po-
vero com’era nato, dopo aver venduto
35 milioni di dischi.

«NON SAPEVA DIRE DI NO»
«Se n’è andato senza un soldo, per-
ché ha donato praticamente tutto
quello che aveva a chiunque gli
chiedesse un aiuto. Mino c’era
sempre per tutti. Mino non di-
ceva mai di no.
«E nondissedinoneppure
aBaglioni,quellaserache
il cantante romano andò
nel suo camerino, duran-

diMino!


teCanzonissimadel 1968. Claudio
gli fece ascoltare un brano che di lì
aqualcheanno sarebbeentratonella
storia della musica leggera italiana:
Questo piccolo grandeamore. A mio
fratello la canzone piacque moltissi-
mo.Erapronto ainciderla.Male cose
andarono diversamente,perquestioni
legatealle etichettediscografiche.Di
certo c’è che quella visita portò for-
tunaaBaglioni,chepoiintraprese la
sua bellissima carriera».
Una ragione dipiùper raccoglie-
re l’appello di Giuseppe Reitano,
verrebbe da dire, citando quella
struggente e immortale canzone
che Mino compose per Ornella
Vanoni. «Mio fratello era umile.
Non si vantava mai. Ma ha
sempre collaborato con
grandissimi artisti. Non
aveva soltanto una voce
possente, era un musici-
sta a tutto tondo. Merita
diessere ricordato a San-
remo. Spero che Baglioni
sia d’accordo!».

IN PRIMA LINEA
Claudio Baglioni, 67,
direttore del Festival.

«Se n’è andato senza un soldo, per-
ché ha donato praticamente tutto
quello che aveva a chiunque gli
chiedesse un aiuto. Mino c’era
sempre per tutti. Mino non di-

«E nondissedinoneppure
aBaglioni,quellaserache
il cantante romano andò
nel suo camerino, duran-

re l’appello di Giuseppe Reitano,
verrebbe da dire, citando quella
struggente e immortale canzone
che Mino compose per Ornella
Vanoni. «Mio fratello era umile.
Non si vantava mai. Ma ha
sempre collaborato con
grandissimi artisti. Non
aveva soltanto una voce

remo. Spero che Baglioni
sia d’accordo!».

di Mino sullo sfondo e un semplice


REITANO

GIUSEPPE

VERSOILFESTIVAL

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