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La Circe gridava
l’amante sparava
IL 23SETTEMBRE 1991 ERA ARRIVATALACONDANNADEFINITIVAPER L’OMICIDIO
DEL MARITO DILEI.MAPRIMACHEICARABINIERISUONASSEROALLAPORTA ERANO
PASSATE92OREDIDISPERAZIONE,CHEILGIORNALISTA AVEVAVISSUTO
INCASACONLORO.FINOALDRAMMATICOEPILOGO,CHEQUIRIPERCORREPERNOI
«
C
osa dicono le carte? Non
sono uscite?... Cosa vuol
dire?». Pomeriggio del 23
settembre 1991. La prima sezione
della Corte di Cassazione presieduta
da Corrado Carnevale è riunita per
decidere il destino di Maria Luigia
Redoli, la Circe della Versilia, e del
suo giovane amante, il carabiniere a
cavalloCarloCappelletti. Sono accu-
sati di aver ucciso a Forte dei Marmi,
la sera del 16 luglio 1989, Luciano
Iacopi, l’anziano e ricco marito della
donna, con 17 pugnalate.
In primo grado a Lucca nel 1990
erano stati assolti ma nel febbraio
del 1991 a Firenze la Corte d’Assise
che mi avrebbero condannato. Divi-
se, camici e fiori bianchi mi portano
male».
Questaerala Circe, unadonna unica
con un mix diingenuitàe cinismo, di
furore e sensualità, di amore e odio,
di passionalità e fragilità. Una vita
tumultuosa la sua, un matrimonio
burrascoso con un uomo molto ric-
co ma avaro e più vecchio di quasi
20 anni. Liti, tradimenti, scandalo-
se relazioni extraconiugali, capelli
biondo platino, minigonne, tacchi a
spillo,formegeneroseeostentate,una
femminilitàesplosiva,invidiata,desi-
derata, chiacchierata e una passione
travolgente conilmaresciallodeiCa-
d’Appello aveva rovesciato la senten-
za condannandoli all’ergastolo. In
settembre arriva il giorno dell’ultimo
verdetto. E nelle ore più drammati-
che e angosciose della sua vita dopo
che due maghi l’avevano già rovinata
raccontando al magistrato che pochi
mesi primadell’omicidio si erarivolta
a loro e aveva consegnato 15 milioni
di lire chiedendo una fattura morta-
le per il marito, la Circe cosa fa? Si
rivolge ancora a una fattucchiera in-
caricatadileggerele carteperantici-
parleilverdetto dellaSupremaCorte.
E racconta che la notte prima della
sentenza diFirenze aveva sognato un
carabiniere in divisa: «Avevo capito
TESTIMONIUNECCEZIONALE RICORDODIMARIALUIGIAREDOLI, MORTAA 79 ANNI
L’UNICO CRONISTA PRESENTE ALL’ARRESTO RACCONTA
LAFOLLIA
INDIRETTA
Forte dei Marmi
(Lucca), settembre
- A destra, un
carabinierenotifica
lasentenzadi
condanna a Maria
LuigiaRedoli e
all’amanteCarlo
Cappelletti. Più a
destra, Giangavino
Sulas fugge dalla
casa,chiudendosi la
portaallespalle,
mentreCappelletti
spara aicarabinieri.
●Maria Luigia Redoli è morta il 14 gennaio all’ospedale di Arezzo
TRA LE PALLOTTOLE
ILCRONISTAFUGGE
DELL’ERGASTOLO
LANOTIFICA
diGiangavinoSulas