Oggi – 31 gennaio 2019

(alfred) #1
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I TROPPO RICCHI


M


i è venuto il mal ditesta. Per-
ché misonoostinato a leggere, e
cercare di capire, l’enorme messe
didati sul divario crescente tra ricchi
e poveri nel mondo, diffuso comeogni
annodall’organizzazione nongovernativa
Oxfam International. Così, per nonfar venire il mal di
testa (e di stomaco) pure a voi, quei numeri ve li risparmio.
Quasi tutti. Milimito a tre esempi illuminanti.

P


rimodato: ci sono 26 persone sul pianeta (soltanto
26!) che possiedono quanto la metà più povera della
popolazione globale, quasi 4 miliardi di individui.
Secondodato: in Italia, il 5 per cento più ricco possiede
quanto il 90per cento più povero. Terzo dato: se nel mondo
all’1 per cento più ricco venissero aumentate le tassedi
unmisero 0,5 per cento si potrebbemigliorare l’assistenza
sanitaria nel Paesi più arretrati e salvare così oltre 3 mi-
lioni di vite.Oppure, se preferite, si potrebbero mandare
a scuola tutti i 262 milioni di bambini che ancora nonvi
hanno accesso. Sì, perché, paradosso nel paradosso, per
i più ricchi le tasse, negli ultimidecenni, nonhanno fatto
che diminuire, praticamente in tutte le nazioni.

I


n parole povere, scusate il bisticcio, i super-ricchi sono
sempre più ricchi e paganomenotasse, i poveri sono
sempre più poveri e paganopiù tasse. Alla faccia della
crisi finanziaria cominciata dieci anni fa, che in realtà,
mentre affossava la classe media e aumentava la povertà,
moltiplicavai miliardari. Qualcunodeveaver preso sul
serio la storiella che in cinesel’ideogramma per “crisi”
contieneanche il concetto di “opportunità”...

E


allora nonc’è dastupirsi per i gilet gialli, per gli
esodi dal Sud povero al Nordricco, per le vittorie
elettorali dei populismi. Viviamo in una società in
cui vengonocreate e alimentate aspettative altissime, salvo
poi deluderle perchédi soldi cenesonosempre meno.
Lerisposte? Lesoluzioni? Nessuna, senonsi vogliono
considerare tali, almenodanoi, i pasticci elettoralistici

sul reddito di cittadinanza, la quota 100,
il decreto dignità che distrugge lavoro, il
noa qualsiasi cosa, il caricofiscale che
aumenteràinsieme all’Iva, la manovra
correttivache è già alle viste...

C


he poi uno si chiede: mache cosa diavolo ci faranno,
con tutti quei quattrini? I super-miliardari mangia-
no, dormono e vivono grosso modo comenoi. Va bbè,
avranno il cesso con i rubinetti d’oro e la poltronain pelle
umana, l’elicottero e il jet, nondovrannofare la fila alle
Poste, d’accordo, masuperata una certa soglia possono
solo cambiare tutto in monetinee tuffarcisi dentro come
lo Zio Paperonenel suo deposito di Paperopoli. Prendete
l’uomopiù ricco delmondo, Jeff Bezos, il boss di Amazon:
pare che possieda112 miliardi di dollari, comedire circa
100 miliardi di euro. Ammettiamo pure che il divorzio
dalla moglie glienelasci la metà: gli restano in tasca, si
fa per dire, una cinquantina di miliardi. L’equivalente di
100 mila miliardidelle nostre vecchie lire. Centomila
miliardi, si fa faticaperfino a pensarlo. Farà beneficen-
za? Disicuro, ci mancherebbe altro. Maanche dopole
opere caritatevoli quei centomila miliardi saranno sempre
lì, anzi cresceranno, e ci pagherà menotassedi quanto
paghiamoio e voi. Maè mai possibile?

O


ra, nonsi pretendeche mister Bezos e i suoi col-
leghi appenamenofortunati si spoglinodelle loro
ricchezze cometanti San Francesco, questo no. Ma
forse qualcunodovrebbecominciare a bussare ai loro por-
toni dorati per dirgli: «Ehi, amico. Noi nonsiamo comu-
nisti, nonsiamo populisti, nonvogliamola rivoluzione e
neppure pretendiamo che tu vadaa vivere sotto i ponti.
Madavvero, pensaci: tu hai troppo! Troppotroppotroppo!
Senonvuoi fare comeSan Francesco, fai almenocome
San Martino: togliti la metà e dalla a chi nonhanulla.
Anche unterzo o unquarto basterebbero. Il cesso con i
rubinetti d’oro te lo potrai permettere comunque». Che
nedite? Non sarebbe una bella favola di Natale? Ahgià,
peccato che fra poco cominci la Quaresima...

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PER L’ULTIMO RAPPORTO OXFAM IL DIVARIO TRA CHI HA TANTO E CHI HA POCO È AUMENTATO

Jeff Bezos, 55, fondatore e presidente di
Amazon, è l’uomo più ricco del mondo. Il
divorzio dalla moglie MacKenzie (con lui
nella foto) potrebbe costargli 50 miliardi.

EDITORIALE

UmbertoBrindani
Direttoreresponsabile
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