89
a cura di
Livio Colombo
D
al Risorgimento sfociato
nell’Unità d’Italia alla Grande
Guerra e, nell’arco di tempo che
intercorse fra questi momenti chiave
della nostra storia, l’arte che andava
a delinearsi, fra una nazione che
ancora doveva ritenersi tale e i
fermenti del nuovo secolo.
Dal Romanticismo al Purismo,
passandoper il Realismo e il
Simbolismo, sino ad arrivare al
Nazionalismo e al Divisionismo. La
mostra allestita a Forlì, Musei San
Domenico, intitolataOttocento.
L’arte dell’Italia tra Hayez e
Segantini, dal 9 febbraio al 16
giugno, intende andare oltre le
singole focalizzazioni sugli artisti
che hanno caratterizzato il periodo,
fornendo una panoramica completa,
dalla pittura alla scultura,
interpretando e racchiudendo i
dettami di quel complesso e ricco
passaggio di secolo che i due
SGARBI SETTIMANALI DI VITTORIO SGARBI
Criticod’arte
AGENDA
CULTURA
U
na nuova costruzione nel mezzo
di Palazzo dei Diamanti, a sposare
un’idea di eccezionale, patetica
presunzione. Lo prevedeva un illegale
progetto di estensione degli spazi
espositivi non del primo palazzo di
Ferrara, sede della Pinacoteca
Nazionale, ma di tutto il Rinascimento
padano, perno cruciale
dell’“Addizione erculea” di Biagio
Rossetti.Non c’entra niente l’eterna
polemica fra antico e moderno, qui si
tratta della più totale
inadeguatezza culturale e
professionale nel maneggiare un
contesto storico senza pari che
verrebbe stravolto.
La cosa assurda è che a un tiro di
sputo dai Diamanti versa in condizioni
da pianto un’altra perla
dell’architettura rinascimentale
ferrarese, Palazzo Prosperi Sacrati, di
proprietà comunale. Basterebbe
recuperarlo e adattarlo allo scopo,
congiungendolo ai Diamanti con un
sottopasso che eviterebbe di uscire in
strada per raggiungerlo, e si
otterrebbe un complesso museale
favoloso. Troppo facile, troppo
intelligente: i nuovi barbari dal nulla
venuti ci tengono a lasciare traccia
perenne della loro mediocrità e del
loro provincialismo, a danno non solo
della comunità locale, ma di quella
universale. Al nulla il ministro Bonisoli
li ha rimandati.
tratta della più totale
inadeguatezza culturale e
professionale nel maneggiare un
Stop del ministro su
Palazzo dei diamanti
maestri ai quali il titolo fa riferimento
delimitano:Hayez, che Mazzini
consacrerà a pittore della nazione,
Segantinial quale D’Annunzio
dedicherà alto riconoscimento nella
suaOdeinmortedelpittore.
In mostra oltre 200 capolavori
giunti da strutture pubbliche e
private internazionali; opere celebri
ed altre inedite. Fra le grandi firme
esposteFaruffini, Morelli,
Nomellini, Lojacono, De Nittis,
Pelizza da Volpedo, Corcos, e
ancoraBoccioni, Balla, Gemito,
Canonica. L’arte, con il suo indagare,
catturò in una pennellata o fra le
pieghe di una scultura, le molteplici
realtà rurali, la vita nei salotti della
società benestante, la veracità che
popolava le strade cittadine.
Spaccati di un’Italia che
l’esposizione di Forlì è riuscita a
riunire come pagine di un libro di
Storia. Susanna Paparatti
●LaScuola diSan Lorenzo.Una Factory romanaè a Jesi fino al 19 marzo con gli artisti della Roma Anni 80
L’arte è un libro di Storia
L’OTTOCENTO ITALIANO RIUNITOA FORLÌ CON 200 OPERE
L’arte è un
lamo
stra
IL RITRATTO DI DIECI
ITALIANE A BRUXELLES
IL COLORATO MONDO
DI DAVIDE FORLEO
IL LIBRO
IL LIBRO
EUROPEE-DIECIDONNECHE
FANNOL’EUROPA(TEXTUS)
Ritratto di dieci donne impegnate
professionalmente e socialmente in
una Bruxelles che non vuole essere
quella grigia e inutile dipinta nelle
propagande nazionaliste
euroscettiche - come tratteggiato
nella prefazione da Moni Ovadia -,
bensì un luogoda cui si propagano
idee e sentimenti che
puntano a migliorare temi
quali uguaglianza,
ambiente, immigrazione,
media. A più di 60 anni dalla
fondazione dell’Unione e
con l’imminente voto del
maggio prossimo.
People from the past, Parma
Con l’esposizione dei suoi lavori,
Illustrazioni digitali, ma soprattutto
straordinari collages, all’Antica
Farmacia + di vicolo San Tiburzio,
riaperta dopo decenni, continua la
carriera tra giornalismo e arte di
Davide Forleo, stimato collaboratore
di «Oggi». Una mostra dal sapore
vintagea cura di Camilla Mineo.
Gli emigrantidi
Angiolo Tommasi
(1858-1923).