Maurizio Costanzo
PARLIAMONE
con...
Il grande giornalista dice la sua su temi
di attualità, rispondendo alle nostre
domande. Questa settimana: la
sindrome del Botswana degli italiani; la
vicenda Battisti; le critiche a Baglioni
per i suoi commenti politici e la scabrosa
autobiografia del fotografo dei vip
Claudio Baglioni ha espres-
so le sue perplessità sul de-
creto sicurezza durante la
presentazione del Festival di
Sanremo ed è stato criticato.
A suo avviso un artista ha o
no il diritto di esprimere le
sue opinioni politiche?
Credo che chiunque nel
nostro Paese debba e possa
esprimere le proprie opinio-
ni. Quindi anche Claudio
Baglioni. Semmai, essendo il
direttore artistico del Festival
di Sanremo, forse non è del
tutto corretto che abbia parlato
di immigrazione o comunque
di temi che nulla hanno a che
vedere con la kermesse canora
durante la conferenza stampa
dell’evento.
Diritto di parola
“Chi” ha pubblicato alcuni stralci dell’autobiografia di Fabrizio
Corona (sotto). Un capitolo importante è dedicato alle donne,
delle quali fa un descrizione scabrosa, mettendo in piazza fatti
molto intimi. Una volta gli uomini si limitavano a parlare delle
loro avventure tra amici. Ora ci scrivono
libri, allo scopo di guadagnare. Ma che
fine hanno fatto la galanteria, la cavalleria?
Non è colpa di Fabrizio Corona, se
qualcuno gli offre di pubblicare un libro
dove racconta le sue vicende amorose.
Non è nemmeno colpa di Fabrizio Corona,
se un settimanale di grande diffusione
come “Chi” ne pubblica alcuni stralci.
Bisogna certo riflettere su quanto ci possa
essere di vero e quanto di esagerato nel
racconto di Fabrizio, che a me, comunque,
rimane simpatico.
Corona ha le sue spine
Che idea si è fatto della vicenda di Cesare Battisti? Giudicato
colpevole di aver preso parte a quattro omicidi alla fine degli
Anni 70, il terrorista ha trovato rifugio in Francia e, poi, in
Brasile. Lui si è sempre dichiarato innocente e nei decenni mol-
ti intellettuali si sono schierati a suo favore: da Gabriel Garcìa
Màrquez a Bernard-Henri Lévy a Daniel Pennac.
La giustizia italia-
na ha dato due erga-
stoli a Cesare Battisti
per quei quattro omi-
cidi. Riparato in Fran-
cia e, poi, in Brasile,
Battisti si è sempre
dichiarato innocen-
te, ma raramente ho
sentito qualcuno che
ha commesso un reato
affermare: «Sì, sono
stato io, sono col-
pevole». Spero che
adesso nel carcere di
massima sicurezza di
Oristano, dove starà
in isolamento per
almeno sei mesi, il
terrorista potrà riflet-
tere a lungo sulla sua
vita e sui 37 anni di
latitanza.
Romanzo criminale
Secondo una ricerca dell’Eurispes, l’85 per cento degli italiani è
convinto che istituzioni e politici siano corrotti. Eppure, alla do-
manda se negli ultimi 12 mesi avessero vissuto un caso di corru-
zione in famiglia, gli intervistati hanno risposto no nella stragran-
de maggioranza dei casi, in linea con le altre nazioni occidentali.
Lei è tra gli italiani che soffrono nella “sindrome del Botswana”
o è convinto della buona fede dei suoi connazionali?
Penso che i miei connazionali
abbiano detto la verità. Altrimen-
ti, perché non avrebbero dovuto
denunciare un caso di corruzione
subito? Nessuno si autodenuncerà
mai, ma non vedo per quale mo-
tivo non si debba denunciare un
corruttore.
L’Italia è davvero corrotta?
Roma. Ce-
sare Batti-
sti, scorta-
to dalla
polizia, at-
terra in Ita-
lia, dopo la
latitanza.
Claudio Baglioni, diret-
tore artistico del Festi-
val di Sanremo.