DOPO I 50
ANNI SONO
RINATA
Veronica
PIVETTI
Non è stato facile, ma quella brutta
esperienza mi ha spronata e ne ho
scritto anche un libro».
D. Parlarne fa bene?
R. «Benissimo direi. Uno dei
lussi più grandi è dirsi la verità e
nei miei due libri non c’è mezza
bugia. Ora ne sto scrivendo un terzo.
Anche piuttosto hard».
D. Il sesso cambia con l’età?
R. «Non vedo l’ora di andare al
ristorante cinese, faccia un po’ lei».
D. La mutazione del corpo la
spaventa?
R. «Scherza? Voglio che il mio
corpo vada per i cavoli suoi. Ha tutto
il diritto di farlo».
D. Ora è in giro per l’Italia con
Viktor und Viktoria, dove lei è un
uomo che si finge una donna.
R. «Ma anche una donna che si
finge un uomo e, tutto questo, per
trovare lavoro. È una storia piena
di qui pro quo, cambi di sesso, di
persona e di intrecci sentimentali.
Il mio è un ruolo impegnativo ma,
allo stesso tempo, anche divertente».
D. È stato difficile calarsi nei
panni di un uomo?
R. «Molto. Pensi che ho perso 13
chili in sei mesi. Ora peso 52 chili e
ho una fame che non le dico».
D. Lei è una donna libera?
R. «Non so se posso definirmi
libera, ma faccio di tutto per esserlo.
Cerco sempre di fuggire dalle con-
venzioni e di impiegare il tempo solo
con cosa mi fa stare bene».
D. Le dispiace non essere diven-
tata madre?
R. «No e non sono una di quelle
che crede che la realizzazione di una
donna passi solo attraverso la nascita
di un bambino. E poi, le dirò: mi
sento ancora molto figlia».
D. Lei che figlia è stata?
R. «Obbediente. Anche troppo.
Poco ribelle e sin troppo quadrata.
Crescendo ho scoperto il coraggio».
D. A proposito di coraggio, è una
delle poche attrici a non avere profili
social. Fugge dalle critiche?
R. «Non ho nemmeno uno
smartphone! Ho fatto giusto un pro-
filo su Twitter perché c’erano altre
mille persone che si spacciavano
per me. Non potevo accettare che
qualcuno dicesse delle stronzate al
posto mio. Ogni tanto scrivevano
anche di politica. Roba da pazzi».
D. A lei l’hanno mai proposta?
R. «(ride, ndr) Ne basta una in fa-
miglia! Irene a parte, no. E fanno be-
ne. Sono dell’idea che la politica si
possa fare anche lontana dai palazzi.
Con Amore Criminale, per esempio,
aiutiamo molte donne». ●