L'Orologio

(Chris Devlin) #1
L’OROLOGIO 226 - Aprile 2014

Richieste e commenti via e-mail blog facebook e posta


14


lettere


[email protected] - http://www.orologioblog.net - http://www.facebook.com/lorologio

Una provocazione


Spett.le Redazione
sono un assiduo e avido lettore della vo-
stra rivista che colleziono e custodisco
maniacalmente e gelosamente sin dal
primo numero.
Non mi dilungo nei doverosi e meritati
complimenti solo perché prenderebbero
troppo spazio alla presente ma ci tengo
tuttavia a farvi sapere che proprio gra-
zie alla cura e ai contenuti della vostra
pubblicazione nonché alla passione che
traspare da ogni articolo siete riusciti a
creare un vero appassionato di quegli
splendidi capolavori di micromeccani-
ca che gli orologi rappresentano e di ciò
vi ringrazio di cuore!
Venendo ora al dunque della mia lette-
ra gradirei ascoltare la vostra autorevo-
le opinione in merito al sempre scottante
argomento degli sconti...
Premesso che ho grande rispetto del de-
naro e che sono consapevole della sua re-
latività per ciascuno di noi - che si tratti
di 1 euro o di 1 milione - vi confesso che
l’idea di poter beneficiare di uno sconto
consistente sull’acquisto del nuovo (par-
lo del 20/25%) non mi lascia affatto in-
differente quando questo si traduce in
un quantitativo di soldi significativo.
Se dunque posso anche accettare di pa-
gare a prezzo pieno o a poco meno un
orologio che costi 4 o 5 mila euro com-
pensato dalle “coccole” dal concessiona-
rio ufficiale ben altro spirito guida le
mie scelte quando il prezzo di listino sa-
le a qualche decina di migliaia di euro.
A questo punto mi chiedo e vi chiedo:
posto che l’agognato sogno può essermi
fornito e consegnato a casa dal mio “pu-
sher” di fiducia (escludendo quindi
l’incauto acquisto beninteso!) correda-
to di scatola e garanzia ufficiale cosa
dovrebbe farmi propendere per il paga-
mento del suo prezzo pieno?
Vi confesso che in passato ho acquistato
Omega TAG Heuer Rolex Jaeger e Pa-

tek dal caro amico e tutti gli acquisti si so-
no rivelati un successo e una soddisfazio-
ne.
Perché mai il monomarca o il concessio-
nario ufficiale non dovrebbe praticarmi
il medesimo prezzo?
Quale svantaggio ritraggo dall’acquisto
“parallelo” se poi posso beneficiare del-
l’assistenza ufficiale senza alcun proble-
ma (come ultimamente ho fatto portando
alla revisione l’adorato Patek calendario
annuale Ref. 5035)?
Poiché sto attualmente valutando l’ac-
quisto del Grande Lange 1 fasi lunari re-
centemente presentato sapreste convin-
cermi a pagarlo il prezzo di listino...?
Grato in anticipo per la vostra risposta vi
saluto cordialmente chiedendovi la cor-
tesia di omettere il mio nominativo nel-
l’eventuale pubblicazione della presente.
Lettera firmata

aro lettore
chiedendoci di non pubblicare il suo
nome si è già in parte risposto da solo.
Fuori dai circuiti ufficiali concessionari e
boutique non può essere sicuro della
provenienza lecita dell’orologio per
quanto lei escluda l’incauto acquisto ri-
volgendosi a un “pusher” di fiducia (e il
nomignolo che impiega è significativo).
Vediamo a quali e quante conseguenze
può andare incontro acquistando sul
mercato parallelo basandoci su fatti real-
mente accaduti e non su semplici ipotesi.
La stiamo quindi mettendo in guardia.
Innanzitutto dice di non avere avuto pro-
blemi quando ha mandato a riparare il
suo Patek Philippe. Certamente ha avuto
fortuna.
Non abbiamo capito se la riparazione sia
avvenuta in garanzia o meno ma deve sa-
pere che le garanzie che circolano sul
mercato grigio sono sovente acquistate a
parte da chi vende l’orologio (il cosiddet-
to “pusher”) timbrate da non si sa quali
punti vendita e possono facilmente non
corrispondere al numero di serie dell’oro-

logio. La Casa può così verificare che
l’orologio non è stato acquistato presso
il concessionario che ha timbrato la ga-
ranzia conseguentemente scopre che il
pezzo proviene dal mercato parallelo e
può rifiutarsi di effettuare l’intervento di
riparazione o la revisione richiesta. In tal
caso il risultato è che l’orologio non può
essere riparato o revisionato da nessuno
visto che come abbiamo più volte scrit-
to anche proprio per questa ragione le
Case di alta orologeria non forniscono
più le parti di ricambio ai riparatori indi-
pendenti.
Se invece risulta che l’orologio è rubato
cosa che può benissimo accadere oltre
a non rivedere più il “suo” orologio pa-
gato decine di migliaia di euro nono-
stante lo sconto rischia quantomeno
l’incauto acquisto.
Altro pericolo è quello dei falsi. Non
mancano i casi in cui la Casa costruttrice
si accorga di aver ricevuto in riparazione
un orologio falso anche di valore quan-
tomeno per il materiale di cassa e brac-
ciale. Perché se è difficile e raro che sia-
no falsificati grandi complicati un orolo-
gio semplice ma realizzato con almeno
tre etti d’oro può con un certo investi-
mento essere falsificato e illegalmente
venduto con un buon guadagno. In
questo caso quando invierà l’orologio
in riparazione oltre a non rivederlo più e
perdere i soldi spesi rischia ugualmente
una bella denuncia per falsificazione.
Senza poi considerare che acquistando
l’orologio al di fuori di un punto vendi-
ta si evade l’IVA. Sta quindi commetten-
do un altro illecito.
Per tutte queste ragioni speriamo di
averla convinta che non fa una bella co-
sa comprando un orologio importante
fuori dai circuiti ufficiali. Quando poi ci
chiede perché il concessionario non
pratichi lo stesso sconto di un paralleli-
sta già il fatto che quest’ultimo non ver-
si l’IVA comporta un interessante 22% in
meno sul prezzo di listino. Inoltre il suo

C

Free download pdf