L'Orologio

(Chris Devlin) #1

16 L’OROLOGIO 226 - Aprile 2014


Uno dei cavalli di battaglia di Blancpian
è il Fifty Fathoms presentato nel 1953.
In foto la versione Bathyscaphe
realizzata per il 60° anniversario e
impermeabile fino a 30 atmosfere.

Una provocazione


Spett.le Redazione
sono un assiduo e avido lettore della vo-
stra rivista che colleziono e custodisco
maniacalmente e gelosamente sin dal
primo numero.
Non mi dilungo nei doverosi e meritati
complimenti solo perché prenderebbero
troppo spazio alla presente ma ci tengo
tuttavia a farvi sapere che proprio gra-
zie alla cura e ai contenuti della vostra
pubblicazione nonché alla passione che
traspare da ogni articolo siete riusciti a
creare un vero appassionato di quegli
splendidi capolavori di micromeccani-
ca che gli orologi rappresentano e di ciò
vi ringrazio di cuore!
Venendo ora al dunque della mia lette-
ra gradirei ascoltare la vostra autorevo-
le opinione in merito al sempre scottante
argomento degli sconti...
Premesso che ho grande rispetto del de-
naro e che sono consapevole della sua re-
latività per ciascuno di noi - che si tratti
di 1 euro o di 1 milione - vi confesso che
l’idea di poter beneficiare di uno sconto
consistente sull’acquisto del nuovo (par-
lo del 20/25%) non mi lascia affatto in-
differente quando questo si traduce in
un quantitativo di soldi significativo.
Se dunque posso anche accettare di pa-
gare a prezzo pieno o a poco meno un
orologio che costi 4 o 5 mila euro com-
pensato dalle “coccole” dal concessiona-
rio ufficiale ben altro spirito guida le
mie scelte quando il prezzo di listino sa-
le a qualche decina di migliaia di euro.
A questo punto mi chiedo e vi chiedo:
posto che l’agognato sogno può essermi
fornito e consegnato a casa dal mio “pu-
sher” di fiducia (escludendo quindi
l’incauto acquisto beninteso!) correda-
to di scatola e garanzia ufficiale cosa
dovrebbe farmi propendere per il paga-
mento del suo prezzo pieno?
Vi confesso che in passato ho acquistato
Omega TAG Heuer Rolex Jaeger e Pa-


tek dal caro amico e tutti gli acquisti si
sono rivelati un successo e una soddisfa-
zione.
Perché mai il monomarca o il concessio-
nario ufficiale non dovrebbe praticarmi
il medesimo prezzo?
Quale svantaggio ritraggo dall’acquisto
“parallelo” se poi posso beneficiare del-
l’assistenza ufficiale senza alcun pro-
blema (come ultimamente ho fatto por-
tando alla revisione l’adorato Patek ca-
lendario annuale Ref. 5035)?
Poiché sto attualmente valutando l’ac-
quisto del Grande Lange 1 fasi lunari
recentemente presentato sapreste con-
vincermi a pagarlo il prezzo di listino...?
Grato in anticipo per la vostra rispo-
sta vi saluto cordialmente chieden-
dovi la cortesia di omettere il mio no-
minativo nell’eventuale pubblicazione
della presente.
Lettera firmata

aro lettore
chiedendoci di non pubblicare il suo no-
me si è già in parte risposto da solo.
Fuori dai circuiti ufficiali concessionari
e boutique non può essere sicuro della
provenienza lecita dell’orologio per
quanto lei escluda l’incauto acquisto ri-
volgendosi a un “pusher” di fiducia (e il
nomignolo che impiega è significativo).
Vediamo a quali e quante conseguenze
può andare incontro acquistando sul
mercato parallelo basandoci su fatti re-
almente accaduti e non su semplici ipo-
tesi. La stiamo quindi mettendo in
guardia.
Innanzitutto dice di non avere avuto
problemi quando ha mandato a riparare
il suo Patek Philippe. Certamente ha
avuto fortuna.
Non abbiamo capito se la riparazione sia
avvenuta in garanzia o meno ma deve
sapere che le garanzie che circolano sul
mercato grigio sono sovente acquistate
a parte da chi vende l’orologio (il cosid-
detto “pusher”) timbrate da non si sa
quali punti vendita e possono facilmen-
te non corrispondere al numero di serie

dell’orologio. La Casa può così verificare
che l’orologio non è stato acquistato
presso il concessionario che ha timbrato
la garanzia conseguentemente scopre
che il pezzo proviene dal mercato paral-
lelo e può rifiutarsi di effettuare l’inter-
vento di riparazione o la revisione ri-
chiesta. In tal caso il risultato è che l’oro-
logio non può essere riparato o revisio-
nato da nessuno visto che come abbia-
mo più volte scritto anche proprio per
questa ragione le Case di alta orologeria
non forniscono più le parti di ricambio
ai riparatori indipendenti.
Se invece risulta che l’orologio è rubato
cosa che può benissimo accadere oltre
a non rivedere più il “suo” orologio pa-
gato decine di migliaia di euro nono-
stante lo sconto rischia quantomeno
l’incauto acquisto.
Altro pericolo è quello dei falsi. Non
mancano i casi in cui la Casa costruttrice
si accorga di aver ricevuto in riparazione
un orologio falso anche di valore quan-
tomeno per il materiale di cassa e brac-
ciale. Perché se è difficile e raro che sia-
no falsificati grandi complicati un orolo-
gio semplice ma realizzato con almeno
tre etti d’oro può con un certo investi-
mento essere falsificato e illegalmente
venduto con un buon guadagno. In

C

Free download pdf