Coelum Astronomia - #225 - 2018

(Joyce) #1

Hayabusa 2 si prepara


a incontrare Ryugu?
di Redazione Coelum Astronomia

(^10) COELUM ASTRONOMIA
Manca davvero poco! A ottobre la sonda Hayabusa
2, sviluppata dall'Agenzia Spaziale Giapponese
(JAXA), entrerà nel pieno della sua missione,
tentando la raccolta di almeno un grammo di
roccia dalla superficie dell’asteroide, da riportare
poi a terra per le analisi, e rilasciando i suoi
quattro passeggeri, che condurranno invece
indagini direttamente sulla superficie: il lander
europeo (da una collaborazione tra Germania e
Francia) MASCOT da 10 kg e i tre piccoli rover
Minerva di mezzo chilo ciascuno.
Hayabusa 2 è arrivata alla sua meta lo scorso 27
giugno, dopo un viaggio di tre anni e mezzo e 3,
miliardi di km percorsi. Ha terminato la sua corsa
posizionandosi in un'orbita a circa 20 km dalla
superficie, regalandoci alcune immagini
ravvicinate di questo curioso asteroide dalla
forma inusuale simile a un diamante.
Non conoscendo in dettaglio la forma e la
superficie dell’asteroide al momento della
partenza, il lavoro del team di missione è stato per
lo più quello di capire dove far lavorare, e
atterrare, la sonda e i suoi passeggeri robotici,
cercando un punto particolarmente “pulito” e
incontaminato della superficie e meno esposto ai
pericoli dell’ambiente spaziale attorno
all’asteroide.
«L’ambiente spaziale non è cordiale, bombarda
l’asteroide di micrometeoriti, vento solare e cicli
termici» ci dice Deborah Domingue, del team
scientifico di Hayabusa2 e scienziato senior presso
il Planetary Science Institute in Arizona.
L’orbita di Ryugu lo porta più vicino e più lontano
dal Sole, facendo contrarre e espandere la roccia
di cui è composto, il che influenza non solo la
composizione minerale della superficie ma anche
l’elasticità della roccia. E la composizione minerale
non è l’unica sfida, la sonda infatti, per poter
raccogliere i campioni e poi ripartire in direzione
verso casa, avrà bisogno di cadere verso la
superficie dell’asteroide, raccogliere la regolite
superficiale e rimbalzare verso la sua orbita (sono
previsti tre di questi “touchdown” durante la
missione). È chiaro che è necessaria una zona
relativamente pulita senza grandi massi che
possano essere da ostacolo.
Dai 10 punti selezionati dagli esperti delle tre
agenzie spaziali coinvolte, è da poco emerso
Selezionati i primi siti per
l’atterraggio del lander MASCOT e
per la prima raccolta di campioni per
la sonda Hayabusa 2. Nei primi giorni di
ottobre previste le prime operazioni di
discesa sulla superficie dell’asteroide
In alto. Ryugu, in un “primo piano di tre quarti”, che
mostra la superficie costellata di massa
dell’asteroide, ripresa il 20 luglio da circa 6 km di
distanza. Nessun minerale è predominante e gli
scienziati ne stanno ancora analizzando la
composizione. Crediti: JAXA/ University of Tokyo /
Kochi University / Rikkyo University / Nagoya
University / Chiba Institute of Technology / Meiji
University / University of Aizu / AIST.

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