Coelum Astronomia - #225 - 2018

(Joyce) #1
L’attrezzatura minima da avere per questo tipo di
fotografie è: una reflex con tempi di esposizione di
almeno 30 secondi, che sopporti bene gli ISO alti;
un obiettivo grandangolare, che abbia almeno una
lunghezza focale di 18 mm; un treppiede stabile;
un telecomando per lo scatto in remoto e,
naturalmente, l’astroinseguitore.

Ci sono tanti inseguitori in commercio oggigiorno,
dai più semplici (talvolta solo meccanici) ai più
complessi e completi, spesso dotati di funzioni
elettroniche aggiuntive (come il timelapse)... Io ho
preferito un apparecchio compatto, facile da
utilizzare e leggero da trasportare.

In genere, l’allineamento dell’astroinseguitore è
semplicissimo e avviene in pochi minuti: è
sufficiente allinearlo al polo celeste e quindi
bloccare la testina in questa posizione. Dopo di
che si potrà accendere l'astroinseguitore e questo
inseguirà automaticamente le stelle, i pianeti, la
Luna, il Sole e sarà possibile quindi riprendere
meravigliosi panorami stellari e riprese a grande
campo.

Per la buona riuscita di queste riprese è necessario
disporre di un cielo molto pulito e privo di
inquinamento luminoso, cosa che si può trovare
allontanandosi dai centri cittadini, spostandosi in
aperta campagna oppure su delle alture.
Ci sono tante zone interessanti sulle Dolomiti per
riprendere la nostra galassia, la mia preferita è la
zona delle Tre Cime di Lavaredo: si trova a pochi

chilometri da casa mia, nel Comune di Auronzo
Cadore. Questo luogo può vantare uno dei cieli più
bui di tutto il triveneto, perché è abbastanza
distante dai paesi del centro Cadore, di per sé già
poco inquinati. Lo scatto che vi presento questo
mese è stato fatto proprio da questo luogo magico.

Una sera in cui non avrei mai detto che sarei
riuscita a riprendere la Via Lattea (perché il mio
paese era immerso nella nebbia) ho voluto

(^138) COELUM ASTRONOMIA
Regolabile 6 numeri da aggiornare
Il file raw
Per la fotografia notturna è molto importante non
scattare esclusivamente in formato JPG, perché
avendo la caratteristica di ottimizzare lo spazio
occupato dal file immagine, pur mantenendo una
buona qualità non conserva tutte le informazioni
che la fotocamera registra al momento dello
scatto. Esso viene compresso ed elaborato dalla
reflex immediatamente, facendo perdere buona
parte del segnale acquisito. Il file RAW invece è un
file grezzo, molto più pesante del JPG – in genere
sono 25 MB contro 8 MB – e contiene molte più
informazioni. Una volta elaborato con i programmi
adatti, Adobe Photoshop è uno dei tanti, in fase di
post-produzione possiamo agire liberamente sul
bilanciamento del bianco e su tanti altri parametri.
Per chi non possiede Photoshop, le case madri
delle fotocamere forniscono sempre un software
per sviluppare i propri file RAW, fornito assieme
alla fotocamera al momento dell’acquisto o
scaricandolo dal sito web della casa madre.

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