Coelum Astronomia - #225 - 2018

(Joyce) #1

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Ora scattiamo


Per questo tipo di immagini consiglio di utilizzare
l’obiettivo grandangolare più esteso che si
possiede: io ho sfruttato il mio 11 mm, apertura
2,8, che su formato APS-C diventa un 16 mm
effettivo. Importantissimo è poi l’utilizzo del
telecomando per lo scatto remoto, in modo da


evitare il micro-mosso dovuto alla pressione del
tasto di scatto.
Ho cercato di inquadrare e posizionare la Via
Lattea al centro del fotogramma, in modo che il
soggetto principale fosse proprio il nucleo della
nostra galassia.

raggiungere comunque i 2.400 metri di quota del
rifugio Locatelli. Bene... inutile dire che mi sono
trovata davanti uno spettacolo mozzafiato! La
luminosità della Via Lattea era incredibile, si
stagliava nel cielo in un modo impetuoso. Il
consiglio che posso dare, quindi, è di non seguire
sempre alla lettera le previsioni meteorologiche
perché alcune volte si sbagliano, soprattutto
quando si tratta di raggiungere determinate
altitudini. In paese può esserci nebbia, o una
cappa di nuvole basse, ma raggiungendo una
certa quota queste si diradano, lasciando spazio a
un cielo limpido e pieno di stelle.
Dopo aver trovato il posto migliore per poter

fotografare la Via Lattea – un posto che mi
permettesse di includere nella mia inquadratura
le fantastiche Tre Cime e il Paterno, alcune tra le
più belle montagne delle Dolomiti – ho iniziato a
fare le mie prove.

Innanzitutto, dopo aver montato la reflex
sull’inseguitore, ho impostato la macchina
fotografica in modalità manuale, in modo da avere
la possibilità di scegliere i settaggi migliori. Una
cosa importantissima per le fotografie notturne, è
l’utilizzo del file RAW (al posto del comune Jpeg),
impostazione che si trova ormai su tutte le reflex
oggi in commercio.

La posa per il paesaggio ripresa all’imbrunire, posa di 20 secondi, ISO 600, f/2,8.
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