Coelum Astronomia - #225 - 2018

(Joyce) #1

(^166) COELUM ASTRONOMIA
collocato da 4,5 a 3,8 miliardi di anni fa.
Fra mons Penck e Cyrillus merita un’osservazione
anche Ibn Rusdh di 34 km di diametro e pareti alte
1.400 m (ex Cyrillus-B), un cratere notevolmente
danneggiato la cui origine risale al Periodo
Geologico Imbriano collocato da 3,8 a 3,2 miliardi
di anni fa. Proseguendo lungo il margine
occidentale del Sinus Asperitatis potremo
osservare una lunga sequenza di crateri di vario
diametro, intervallati da numerosi rilievi montuosi
e da basse colline, in una regione lunare
estremamente tormentata in cui sarà possibile
scandagliare anche piccoli craterini utilizzando i
poteri di ingrandimento compatibili con le
condizioni osservative della serata, in un
paesaggio lunare estremamente vario e anche
interessante.
In prossimità dei crateri Zollner-F (diametro 27
km) e Hypatia-A (diametro 16 km), un differente
orientamento dei rilievi e delle linee di cresta
viene a formare come una sorta di ampio
collegamento che si estende verso nordovest, fino
al cratere Delambre (diametro 54 km e pareti di
3.500 metri, che vedremo più in dettaglio in un
prossimo articolo).
Sempre sul bordo occidentale di Asperitatis,
immediatamente a nord di Hypatia-A, osserviamo
il cratere Hypatia, diametro di 43 km la cui
formazione risale al Periodo Geologico Imbriano
collocato da 3,8 a 3,2 miliardi di anni fa. La forma
vagamente triangolare di questa struttura
geologica appare subito particolarmente distrutta
e allungata in senso sudest-nordovest.
Osservando attentamente Hypatia, e le strutture
immediatamente adiacenti, sembrerebbe che
questo cratere sia la risultante di una fusione
multipla fra vari crateri, logica conseguenza di una
serie di impatti che sconvolsero anche questa
tormentata regione del nostro satellite.
All’osservazione telescopica, in Hypatia si nota
una linea di cresta sul lato ovest-sudovest, mentre
nella platea vi sono piccoli craterini e rilievi
collinari. Da Hypatia sarà molto interessante
l’osservazione di un lungo gruppo montuoso che
si estende verso nord per circa 90 km, in direzione
del mare Tranquillitatis, quasi una sorta di
terrapieno con la sommità relativamente
appiattita. Non è ufficialmente nota l’altezza di
questa struttura geologica,
sulla quale potremo
osservare numerosi crateri
di vario diametro di cui il
maggiore è Torricelli-L di
4 km, oltre a ripide
scarpate rivolte verso il
Sinus Asperitatis e
allineamenti di crateri
orientati in senso
nordovest-sudest.
Giunti ormai in vista del
mare Tranquillitatis,
passiamo ora alle strutture
che delimitano il Sinus
Asperitatis lungo il suo
bordo orientale. Da una
semplice osservazione,
anche a bassi
ingrandimenti, noteremo
come le formazioni lunari
in questo caso non
costituiscano una vera e
propria netta
delimitazione, ma una
continuità molto
irregolare. Infatti, se
partiamo dall’angolo
sudest, noteremo
numerose creste costituite
da basse colline,
allineamenti di piccoli
craterini e strutture
crateriformi di vario
diametro contornate da
modeste pareti poco
elevate e con una forma in

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