Coelum Astronomia - #225 - 2018

(Joyce) #1

(^168) COELUM ASTRONOMIA
irregolare. A prescindere dal fatto che purtroppo
diversi crateri sono privi di denominazione
ufficiale, procedendo verso nord incontreremo
Madler-A di 5 km, Isidorus-V di 4 km, Isidorus-U di
6 km, Isidorus-G di 7 km, Isidorus-C di 9 km,
Torricelli-M di 14 km con l’adiacente Censorinus-
T di 5 km. Ancora più a nord con Censorinus-B di 8
km saremo ormai in prossimità del mare
Tranquillitatis.
Per quanto riguarda il fondo del Sinus Asperitatis
si tratta di una regione relativamente
pianeggiante e con una innumerevole quantità di
dettagli, che certamente attireranno l’attenzione
di molti appassionati di osservazioni lunari. Infatti,
partendo dal lato meridionale, noteremo come
alla base esterna della parete settentrionale di
Theophilus si estenda una vasta area in cui
potremo osservare le medesime caratteristiche
morfologiche già precedentemente riscontrate
nella platea del citato cratere, cioè la presenza di
materiali di frantumazione che furono soggetti a
fusione in seguito all’impatto con la loro
contestuale espulsione intorno al cratere in
formazione.
Terminata la zona occupata dai materiali fusi, la
vasta area a nord del quasi completamente
distrutto Theophilus-F, di 13 km di diametro, è
disseminata da innumerevoli e lunghi
allineamenti di piccolissimi craterini formatisi
anch’essi con l’enorme quantità di detriti espulsi
in seguito all’evento di Theophilus, infatti
noteremo come queste strutture siano disposte
radialmente rispetto al punto di impatto. Altri
crateri praticamente distrutti probabilmente dai
detriti di Theophilus e anche parzialmente sepolti
sono Theophilus-E di 21 km e Hypatia-M di 28 km.
Sempre sul fondo del Sinus Asperitatis,
procedendo verso nord, possiamo tranquillamente
constatare come la struttura dominante sia
l’inconfondibile Torricelli, un cratere dall’insolita
conformazione a pera di 24 km di diametro e con
pareti alte 2100 metri, la cui origine risale al
Periodo Geologico Imbriano collocato da 3,8 a 3,2
miliardi di anni fa. Molto probabilmente si tratta
della fusione di due crateri adiacenti inseriti a loro
volta in Torricelli-R in posizione notevolmente
decentrata verso nordest, praticamente quel poco
che rimane di un vasto cratere di 87 km di
diametro oggi quasi completamente distrutto e
sommerso dai detriti che ricoprono questa regione
lunare, e di cui emergono solamente le parti
sommitali delle linee di cresta più elevate alte in
ogni caso non più di alcune centinaia di metri. Ma
se ci spostiamo all’esterno dell’area di Torricelli-R
a nord-nordest potremo osservare Torricelli-B, un
cratere di 7 km di diametro che in passato fu sede
di presunti fenomeni lunari transienti (TLP)
divenendo oggetto di frequente monitoraggio
durante le campagne osservative a cui aderirono
varie associazioni italiane nell’ambito di
programmi di ricerca promossi da British
Astronomical Association.
In corrispondenza di una coppia di piccoli crateri
senza nome, di cui il maggiore ha un diametro di 4
km, situati a est-sudest di Torricelli-C (diametro
11 km), inizia una dorsale che con andamento
curvilineo si estende verso nord per almeno 100
km, con una larghezza molto variabile e comunque
non superiore ai 4,5-5 km la cui estremità
settentrionale va a terminare in pieno mare
Tranquillitatis.

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