Coelum Astronomia - #225 - 2018

(Joyce) #1
Hayabusa 2
Il 18 giugno, la sonda giapponese si trovava a
meno di 180 km dalla sua destinazione,
l’asteroide Ryugu (162173 – circa 900 m di

diametro), da cui eseguirà la raccolta dei campioni
che verranno riportati sulla Terra. Stava
eseguendo correzioni di rotta ogni due giorni per

TESS e Kepler
Il 30 maggio l’Osservatorio planetario extrasolare
Transiting Exoplanet Survey Satellite (TESS) ha
eseguito la sua accensione finale di inserimento
nell’orbita definitiva passando da 99.036 km x
435.600 km x 36,6° a 99.037 x 366.905 km x
36,6°. Si tratta di un’orbita geocentrica in
risonanza lunare con periodo P/2 (la metà di
quella lunare) e in quadratura con essa in modo da
sfruttare l’effetto stabilizzante del nostro satellite
naturale restandone sempre a debita distanza. Lo
scopo è minimizzare gli interventi propulsivi e
allungare così il più possibile la vita della sonda.
Attualmente ha già intrapreso la fase operativa
della missione iniziando la ricerca di pianeti
extrasolari con il metodo dei transiti stellari.
Le sue 4 fotocamere scientifiche sono dotate di 4

CCD infrarossi da 16,8 megapixel ciascuno e
possono vedere circa 20 milioni di stelle nel
firmamento, 200.000 delle quali sono già schedate
e bersagli preselezionati.
Kepler, il predecessore di TESS, sta per terminare il
propellente ed entro fine anno dovrà
interrompere definitivamente le osservazioni per
l’incapacità di mantenere l’assetto a causa del
guasto ai giroscopi. In TESS avrà un degno erede,
posto molto più vicino a “casa” (attualmente
Kepler è a circa 160 milioni di chilometri dalla
Terra su un’orbita eliocentrica) in grado quindi di
inviare al centro controllo una mole molto più
vasta di dati grazie ad una connessione molto più
veloce. Kepler ha scoperto 2650 esopianeti e ne
ha almeno altrettanti in attesa di conferma.

(^28) COELUM ASTRONOMIA
e trasporta la fotocamera grandangolare WISPR, la
suite di rivelatori di particelle ISIS, l'esperimento
FIELDS per misurare i campi elettrici e magnetici e
lo strumento SWEAP per misure in situ del vento
solare. Si ripara dietro uno scudo di carbonio-
carbonio da 73 kg, largo 2,4 metri. Alla fine della
missione, quando il propellente si sarà esaurito e
lo scudo termico non potrà più essere puntato con
verso il Sole, il resto della sonda brucerà,
lasciando presumibilmente il solo scudo termico
in orbita attorno alla nostra stella.
Parker Solar Probe sarà il più veloce oggetto
artificiale di sempre. Il record di velocità attuale è
stato stabilito il 16 aprile 1976 dalla sonda
spaziale tedesca/statunitense Helios 2 ed è di
68,6 km/s. Parker supererà questo record intorno
al 30 ottobre. I calcoli però dicono che la sua
velocità massima sarà raggiunta quando passerà a
soli 6,1 milioni di chilometri dalla nostra stella
raggiungendo l’incredibile velocità di oltre 192
km/s.
Sopra. In questa illustrazione TESS mentre sorvola la Luna, un passaggio che le ha fornito una spinta
gravitazionale per entrare in rotta per la sua orbita operativa finale. Crediti: Goddard Space Flight Center/NASA

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