Coelum Astronomia - #225 - 2018

(Joyce) #1

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Sabato 18 agosto, intorno alle ore 21, un
intenso bolide è stato avvistato sui cieli
italiani, offrendo ai molti spettatori uno
spettacolo davvero affascinante.


Di tanto in tanto penso al tempo che passa, ai
tanti amici, agli anni della nostra gioventù, alle
notti insonni trascorse a osservare il cielo, la Luna,
le stelle, alla spensieratezza di quegli anni e
all’immenso spazio della nostra fantasia. Ricordo
quei momenti: la smania di diventare adulti, i
sabato sera in giro per le strade, nei pub e nelle
discoteche, chiusi dentro le automobili per le
strade illuminate delle nostre città. Quel tempo è
oggi passato.


Dall’alto della nostra fantasia un grande scivolo ci
ha riportati sulla terra; siamo diventati adulti, con
lo sguardo rivolto all’orizzonte e il cielo sempre lì,
immutabile e silenzioso, come un velo gigante ai
limiti della realtà. Oggi è il tempo della
“concretezza”, delle cose chiare e tangibili; tutto
ha un nome, una logica, una misura.


Pervaso da un’aura nostalgica, vi racconto una
storia recente.
Lo scorso sabato 18 agosto, dopo aver cenato, io e
mia figlia Eva, una bambina di tre anni e mezzo,
siamo usciti fuori casa per la consueta passeggiata
estiva. Nel pomeriggio c’era stato un temporale e,
alla sera, il cielo era tornato limpido. La mia
compagna è rimasta in casa a leggere un libro.
Siamo andati lungo una strada che costeggia un
fiume, camminando nel bordo della strada, tra i
lampioni accesi, mia figlia, osservando il “Quarto”
di Luna passare tra un lampione e l’altro, ha
esclamato sorridendo: «la Luna cammina!».


Le ho spiegato che non era la Luna a camminare,
bensì eravamo noi a muoverci lungo la strada
mentre la Luna e i lampioni restavano immobili.
Le ho spiegato anche che, nella realtà, la Luna si
muove anch’essa, che per noi quel movimento è
istantaneamente impercettibile e che comunque
nei prossimi giorni l’avremmo vista, sempre
immobile, da un’altra parte.

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