Coelum Astronomia - #225 - 2018

(Joyce) #1

(^44) COELUM ASTRONOMIA
Il bolide del 18 agosto
di Marco Malaspina - Media INAF
Sopra. Le due immagini del bolide riprese dalle
stazioni Prisma di Trieste (in alto) e di Capua (in basso).
Crediti: Progetto Prisma
L’hanno vista in tanti, tantissimi, dal nord al sud
del Paese: era la “super stella cadente” che ha
solcato i cieli della Penisola alle 20:55:32 del 18
agosto.
Era una lacrima di San Lorenzo, una stella
cadente dello sciame delle Perseidi – ma una di
quelle memorabili, di quelle per cui un solo
desiderio non basta – quella che ha solcato i cieli
sopra la Romagna e le Marche lo scorso sabato
18 agosto. Un bolide come raramente capita di
vederne. Questa volta, invece, complici l’intensa
luminosità, l’orario che più comodo non si
potrebbe (attorno alle 21) e il fatto che fosse un
sabato estivo, a vederlo sono stati in tantissimi,
come si intuisce dalle numerose segnalazioni
che sono prontamente fioccate in rete. E c’è
anche chi è riuscito a immortalarlo, malgrado
fosse molto basso sull’orizzonte. Si tratta di due
delle circa cinquanta stazioni della rete del
Progetto Prisma, la Prima rete per la
sorveglianza sistematica di meteore e
atmosfera: quella di Trieste e quella di Capua, di
cui vediamo le immagini qui a lato.
Per farle capire meglio il concetto abbiamo
smesso di camminare e ci siamo fermati a
osservare la Luna e i lampioni. Tutto era in quiete.
Le ho spiegato: «Ora è tutto fermo perché noi
stiamo fermi; dunque non è la Luna che cammina!
». E le ho chiesto anche: «Perché hai la certezza
che i lampioni stanno fermi mentre la Luna per te
cammina?». Lei mi ha risposto: «Perché i lampioni
stanno in terra e la Luna sta nel cielo!». Penso che
abbia voluto dirmi che qualsiasi cosa che non ha
piedi, che non ha radici, che fluttua nel cielo, non
può essere ferma, e io ho pensato: «La mente
libera di una bambina può riuscire, più di noi
adulti, a comprendere la natura e le sue leggi; noi
adulti dovremmo tornare un po’ bambini per
continuare a scoprire i limiti del nostro pensiero e i
confini dell’universo».
Tornando a casa, continuando a osservare la Luna
nel vasto orizzonte del cielo, abbiamo visto un
bagliore, una palla di fuoco che lasciava dietro di
sé una scia luminosa. Abbiamo rivolto
velocemente lo sguardo verso quella luce che
sovrastava la collina, al disopra della nostra casa.
La sfera luminosa è spuntata all’improvviso,
dirigendosi da nordest verso sudovest, veloce
come un lampo. La luce è durata circa tre secondi
descrivendo una traiettoria pressoché rettilinea
con andamento radente il profilo della collina e
con un limitato angolo di incidenza sul piano
orizzontale. La sfera luminosa emetteva una luce
prevalentemente bianca, con un contorno giallo
intenso-arancione lungo il semiperimetro
anteriore della sfera, nel verso del moto; sia il
corpo della sfera che la coda emettevano luce

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