Coelum Astronomia - #225 - 2018

(Joyce) #1

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Sopra. Durante la sua missione, finalmente approvata fino a conclusione, Juno manterrà la sua orbita polare
di 53 giorni attorno a Giove. Nella sua posizione più vicina, una volta per orbita, la sonda passa entro i 5.000
chilometri dalle nubi di Giove. All'estremità più lontana di ogni orbita, apogiovio, Juno si trova a circa 8
milioni di chilometri dal pianeta – appena al di là dell'orbita della luna di Giove Themisto. Crediti: NASA / JPL-
Caltech


I Fulmini di Giove


E negli stessi giorni sono stati pubblicati due
nuovi studi grazie proprio ai dati ricavati dalla
sonda, su Nature e su Nature Astronomy. Gli
scienziati del team Juno infatti hanno svelato
alcune particolarità della dinamica dei fulmini su
Giove, un mistero sul quale i ricercatori si
interrogano sin da quando la navicella Voyager 1
della NASA passò accanto al pianeta nel marzo del
1979.

Quell'incontro confermò infatti l'esistenza di
fulmini su Giove, sotto forma di emissioni radio a
bassa frequenza, poi soprannominate whistler
perché simili al suono di un fischio. Questi
fenomeni sono stati teorizzati per secoli ma
vennero osservati per la prima volta solo da quella
prima sonda di passaggio nei pressi del pianeta

gassoso. I dati raccolti mostrarono che i segnali
radio associati ai fulmini gioviani non
corrispondevano però nei dettagli ai segnali radio
prodotti dai fulmini qui sulla Terra (il primo passo
nello studio di un fenomeno è infatti confrontarlo
con il fenomeno più simile conosciuto).

«A prescindere dal pianeta in cui ti trovi, i fulmini si
comportano come trasmettitori radio – emettono
onde radio quando attraversano il cielo», spiega
Shannon Brown del Jet Propulsion Laboratory
(JPL) della NASA, del team Juno e autore principale
dello studio. I fulmini terrestri infatti si propagano
in due modi fondamentali: sotto forma di onde a
bassa frequenza (da pochi chilohertz a decine di
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