Coelum Astronomia - #225 - 2018

(Joyce) #1

(^50) COELUM ASTRONOMIA
chilohertz) lungo le linee di campo geomagnetico,
o come onde ad alta frequenza (più di 10
megaherz) che non interagiscono con la
magnetosfera.
«Ma tutti i segnali dei fulmini registrati dalle sonde
[Voyager 1 e 2, Galileo, Cassini] erano limitati a
rilevamenti visuali o nelle lunghezze d’onda radio
dell’ordine dei chilohertz, nonostante la ricerca di
segnali nell'intervallo dei megahertz. Molte teorie
hanno provato a spiegare la cosa, ma nessuna ha
dimostrato poi di funzionare».
Un mistero che rimase tale, nonostante le
successive missioni, fino a quando Juno arrivò
nell’orbita gioviana, il 4 luglio 2016. Nella sua
suite di strumenti altamente sensibili c'è infatti
anche il Microwave Radiometer Instrument (MWR),
che registra le emissioni del gigante gassoso
lungo un ampio spettro di frequenze.
(^) Sotto. I fulmini su Giove sono particolarmente
numerosi e raccolti nei poli del pianeta, e per lo più
nel polo nord. Nell'immagine non vediamo i veri
fulmini, ma solo una rappresentazione artistica per
descrivere il fenomeno, sono stati aggiunti in grafica
sullo sfondo di un Giove invece reale ripreso dalla
JunoCam durante una delle sue orbite. Crediti: NASA /
JPL-Caltech / SwRI / JunoCam

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