Coelum Astronomia - #225 - 2018

(Joyce) #1

(^52) COELUM ASTRONOMIA
detto Brown. Ma un'altra domanda subito
incombe. «Anche se vediamo lampi in entrambe le
zone polari, come mai ne registriamo di più in
particolare al polo nord?».
Questa domanda resta – per ora – senza risposta,
ma è dall'analisi dei dati individuati nel secondo
articolo pubblicato su Nature Astronomy, nel
quale Ivana Kolmašová della Czech Academy of
Sciences (Praga) e colleghi presentano il più
grande database di emissioni radio a bassa
frequenza generate dai fulmini su Giove fino ad
oggi. Il set di dati è di oltre 1.600 segnali, raccolti
dallo strumento Juno's Waves, quasi 10 volte il
numero registrato dalla Voyager 1. Secondo
questi dati, Juno ha rilevato picchi di quattro
fulmini al secondo (simili ai tassi osservati nei
temporali sulla Terra) addirittura sei volte
superiore ai valori di picco rilevati da Voyager 1.
Scott Bolton, PI di Juno (Southwest Research
Institute di San Antonio), conferma il privilegiato
punto di vista di Juno, senza la quale queste
scoperte non sarebbero potute avvenire: «La
nostra orbita unica consente alla sonda di volare
più vicino a Giove di qualsiasi altro veicolo spaziale
della storia, quindi la potenza del segnale di ciò che
il pianeta sta irradiando arriva ad essere mille volte
più forte. Inoltre, i nostri strumenti a microonde e
plasma sono all'avanguardia, e ci permettono di
individuare anche i deboli segnali luminosi
provenienti dalla cacofonia delle emissioni radio di
Giove».
I vortici di Giove al naturale
di Barbara Bubbi - UniversoAstronomia
Questa fantastica ripresa della sonda Juno
immortala una gigantesca tempesta che
impazza nella banda equatoriale
meridionale di Giove. La turbolenta
formazione, da non confondersi con la
Grande Macchia Rossa, è accompagnata da
vari vortici rossastri più piccoli.
La visione in colori naturali offre un
esempio di come il gigante del Sistema
Solare potrebbe apparire all’occhio
umano se osservato dalla posizione
privilegiata di Juno. L’aspetto incantevole
di Giove è dovuto alla sua atmosfera,
arricchita da colorate bande nuvolose e
macchie, più o meno grandi, che adornano
il pianeta come tante perle. L’immagine è
stata ripresa dalla sonda il 15 luglio 2018
durante il 14° passaggio ravvicinato a
Giove (13° scientifico), quando Juno si
trovava a circa 8000 chilometri dalla
coltre nuvolosa del gigante gassoso.
Crediti: NASA/JPL-Caltech/SwRI/MSSS/Björn Jónsson

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