Coelum Astronomia - #225 - 2018

(Joyce) #1

Titano senza veli


NOTIZIARIO


(^6) COELUM ASTRONOMIA
di Redazione Coelum Astronomia
Sei immagini all’infrarosso tolgono a Titano la coltre spessa e coprente della sua
atmosfera, che lo nasconde alle osservazioni nel visibile. Una mappatura completa
della sua superficie nitidia come mai prima grazie allo strumento Visual and Infrared
Mapping Spectrometer (VIMS) a bordo della sonda Cassini.
Sei immagini a infrarossi della luna di Saturno,
Titano, ci mostrano la sua superficie ghiacciata
come mai l’avevamo vista, chiara, dettagliata e
“globale”.
Le immagini sono state create utilizzando 13 anni
di dati acquisiti dallo strumento Visual and
Infrared Mapping Spectrometer (VIMS) a bordo
della sonda Cassini, una missione che non smette
di stupire nonostante l’attività della sonda si sia
conclusa ormai da tempo.
Le precedenti mappe VIMS di Titano hanno
sempre mostrato un’apia varietà di risoluzioni,
diverse condizioni di illuminazione, dando quindi
un’immagine non omogenea alle mappe globali,
in cui si vedono le “cuciture” tra i vari pezzi
assemblati per ottenere l’immagine intera della
Luna, come possiamo vedere nell’immagine qui
sotto.
Questa nuova raccolta di immagini invece ha
combinato in modo fluido i dati provenienti da
una moltitudine di osservazioni divrese realizzare
da VIMS, con le più diverse condizioni di
illuminazione e risoluzione, prese in tutto l’arco
del corso della missione. Si è ottenuto così un
risultato di gran lunga migliore alle precedendenti
e ci permette di vedere come il globo di Titano
potrebbe apparire a un’osservatore se non fosse
presente la sua atmosfera nebbiosa. Difficilmente
vedremo qualcosa di meglio nei prossimi anni.
Osservare la superficie di Titano nella regione
visibile dello spettro non è possibile, proprio a
causa della foschia che lo avvolge: piccole
particelle, chiamate aerosol, nell’atmosfera
superiore che diffondono fortemente la luce
visibile.
Ma la superficie di Titan può essere più facilmente
spiata grazie ad alcune “finestre” (chiamate
proprio finestre atmosferiche) a infrarossi –
lunghezze d’onda in cui lo scattering e
l’assorbimento della luce sono molto più deboli. È
qui che lo strumento VIMS ha permesso di
Sopra. Tre mosaici composti con i dati delle camere in luce visibile e infrarossa a bordo della Cassini, riprese
durante tre flyby: nell'ottobre 2005, a sinistra; dicembre 2005, al centro; e gennaio 2006, a destra. Crediti:
NASA/JPL/University of Arizona

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