Coelum Astronomia - #225 - 2018

(Joyce) #1
La conseguenza, davvero
impressionante, che
emerge è che i cosmologi
possono essere certi che
la loro descrizione
dell’universo come un
luogo fatto di materia
ordinaria, materia oscura
fredda ed energia oscura,
popolato da strutture il
cui seme è stato gettato
durante una fase iniziale
di espansione
inflazionaria, è in gran
parte corretta.
Rimangono però alcune
stranezze che richiedono
una spiegazione.
Una in particolare è legato all’espansione
dell’universo. Un’espansione il cui il tasso è dato
dalla cosiddetta costante di Hubble.

Per calcolare la costante di Hubble, gli astronomi
hanno tradizionalmente fatto affidamento a
distanze calibrate presenti nel cosmo. Una tecnica
possibile solo per l’universo relativamente locale:
si misura la luminosità apparente di particolari
tipi di stelle variabili a noi vicine e di particolari
stelle che esplodono, la cui luminosità effettiva
può essere stimata in modo indipendente. È una
tecnica ben collaudata, sviluppata nel corso del
secolo scorso a partire dal lavoro pionieristico di
Henrietta Leavitt successivamente applicata, alla
fine degli anni Venti, da Edwin Hubble e dai suoi
collaboratori, che avvalendosi di stelle variabili in
galassie distanti e altre osservazioni riuscirono a
dimostrare come l’universo stesse espandendosi.

Il valore per la costante di Hubble ottenuto dagli
astronomi – facendo ricorso a un’ampia varietà di

osservazioni all’avanguardia, fra le quali anche
quelle dell’Osservatorio che proprio da Hubble ha
preso il nome, il telescopio spaziale Hubble della
NASA e dell’ESA – è 73,5 km/s/Mpc, con
un’incertezza di appena il due per cento.
L’esoterica unità di misura esprime la velocità
dell’espansione in km/s per ogni milione di parsec
(Mpc) di separazione nello spazio, dove un parsec
equivale a 3,26 anni luce.

Un secondo metodo per ottenere una stima della
costante di Hubble si avvale invece del modello
cosmologico che meglio si adatta all’immagine del
fondo cosmico a microonde cosmica – dunque a

http://www.coelum.com^85


Un enigma irrisolto: il valore della costante di Hubble


Leggi anche "Legge di Hubble o
Legge di Lemaître?"

Sopra. Il pomo della discordia: in questo
grafico, la cronologia delle principali stime
della costante di Hubble, comprensive di barre
d’errore. Come si può osservare, da qualche
anno i valori ottenuti da misurazioni
astrofisiche (in blu) e quelli derivati dalle
misure cosmologiche di Planck (in rosso) non
presentano più zone di sovrapposizione

Leggi anche "L’universo in
espansione e la legge di Hubble"
Free download pdf