Coelum Astronomia - #225 - 2018

(Joyce) #1

(^94) COELUM ASTRONOMIA
Sotto. Un’immagine diurna di Venere ripresa
dalla sonda Akatsuki nell’ultravioletto. Sono ben
visibili le formazioni filamentose che fluttuano
nell’atmosfera intorno alle latitudini equatoriali.
Le strisce scure tradiscono la presenza di un
aerosol contenente zolfo e un composto di
natura ignota che assorbe la radiazione
ultravioletta del Sole (JAXA / ISAS / DARTS /
Damia Bouic)
appare ricchissima di dettagli molto fini: le
immagini mostrano un vasto, frastagliatissimo e
variabile intreccio di filamenti scuri, diffusi
soprattutto alle basse latitudini, che percorrono le
nuvole per migliaia di chilometri.
Cosa sono quei filamenti? Ancora non lo si sa con
certezza. Decenni di osservazioni indicano che le
zone scure sono prodotte dall’assorbimento della
luce solare nelle lunghezze d’onda tra 270 e 500
nanometri, da parte di composti che si trovano in
sospensione nelle nuvole di Venere. L’analisi
spettroscopica suggerisce che queste particelle
assorbenti potrebbero contenere composti dello
zolfo (acido solforico, anidride solforosa) e cloruro
ferrico (FeCl₃), ma i pareri degli studiosi al
riguardo sono molti e discordanti.

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