Coelum Astronomia - #226 - 2018

(WallPaper) #1

(^138) COELUM ASTRONOMIA
9 ottobre: le Draconidi. Tempesta in arrivo?
Lo sciame meteorico delle Draconidi è uno di
quelli minori dell’anno e risulta poco conosciuto,
passando spesso completamente inosservato. Il
radiante, il punto da cui sembrano avere origine le
meteore, è situato nella testa della costellazione
del Drago (da cui deriva il nome dello sciame), tra
l’Orsa Minore e la Lira, tra le stelle Ni Draconis e
Rastaban.
Il periodo di attività va dal 6 al 10 ottobre, con il
suo massimo che si attesta nella notte tra l’8 e il 9
del mese. Questo sciame si mantiene di solito a
livelli talmente bassi di attività (poche meteore
all’ora) che nel tempo la sua popolarità si è ridotta
quasi a zero, fino a scomparire del tutto dai
pensieri dell’amatore generico. Tuttavia questo
sciame, nel corso della storia, ha riservato spesso
delle sorprese, con piogge intense e del tutto
inaspettate. Questa variabilità è dovuta alla
cometa progenitrice dello sciame, la 21P/
Giacobini-Zinner, una cometa periodica che
compie un’orbita attorno al Sole ogni 6,62 anni. La
cometa venne scoperta il 20 dicembre 1900
dall’astronomo francese Michel Giacobini
(1873-1938), dell’osservatorio di Nizza e ritrovata
poi il 23 ottobre 1913 dall’astronomo tedesco
Ernst Zinner (1886-1970), che la osservò
casualmente. Fu così definitivamente classificata
come 21P/Giacobini-Zinner. Considerando l’orbita
della cometa, si può notare come il perielio e il
nodo discendente (uno dei due punti nei quali
l’orbita della cometa interseca il piano
dell’eclittica) sono situati in prossimità dell’orbita
della Terra; di conseguenza, il nostro pianeta si
trova a incontrare ogni anno parte della nube di
materiale emesso dalla cometa durante i suoi
passaggi al perielio. Proprio ciò ha dato origine
allo sciame meteorico delle Draconidi (noto anche
come Giacobinidi), che si manifesta in modo molto
più intenso ogni circa 6 anni, quando la cometa
ritorna al perielio apportando nuove polveri.
Il passaggio della cometa nel 1933 regalò a una
stupitissima comunità astronomica, oltre che a
milioni di ignari osservatori in tutto il mondo, uno
spettacolo assolutamente straordinario: una
tempesta di meteore con picchi stimati di ZHR che
superò i 20.000! Anche nel 1945 lo sciame diede
grande spettacolo, ripetendo la situazione del



  1. Sebbene meno estrema, una nuova
    tempesta si presentò nel 1985 con una frequenza
    media zenitale (ZHR) pari a 800, invisibile però
    dalle nostre regioni e osservata in Giappone.
    L’ultima apparizione degna di nota delle Draconidi
    risale al passaggio del 1998, che favorì gli
    osservatori europei (solo quelli dell’est, Italia
    esclusa) e asiatici e si manifestò con un rateo di
    quasi 200 meteore visuali l’ora. Più di recente, nel
    2011 lo sciame si manifestò con uno ZHR di circa
    300 (tutte molto deboli, che ha lasciato delusi i
    più, a dire il vero). Fortemente disturbata dalla
    Luna, la tanto attesa tempesta alla fine non c’è
    stata. Un’altra apparizione recente (e inaspettata)
    si è verificata l’8 ottobre 2012, con meteore molto
    deboli, per lo più rilevate esclusivamente dai
    radar.

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