(^20) COELUM ASTRONOMIA
Un’antica collisione galattica
per la Via Lattea
di Redazione Coelum Astronomia
Rappresentazione artistica del pattern di
onde rilevate nei dati del telescopio
spaziale Gaia. Crediti: ESA
Un team di ricercatori dell'Università di Barcellona
(ICCUB, UB-IEEC), Spagna, e dall'Università di
Groningen, Paesi Bassi, grazie ai dati forniti dalla
missione Gaia dall'Agenzia Spaziale Europea
(ESA), ha individuato nella Via Lattea delle
sottostrutture mai osservate prima. I risultati,
pubblicati su Nature, si sono resi evidenti
combinando le posizioni e la velocità di 6 milioni
di stelle del disco della nostra galassia. In
particolare, ha attirato l'attenzione un modello a
forma di guscio di lumaca nel grafico che tracciava
l'altezza delle stelle sopra e sotto il piano della
galassia, contro la loro velocità nella stessa
direzione.
«Abbiamo osservato una spirale simile al guscio di
una lumaca, osservata per la prima volta grazie
alla precisione senza precedenti dei dati forniti dal
satellite Gaia», afferma Teresa Antoja, ricercatrice
presso l'ICCUB (IEEC-UB) e prima firmataria
dell'articolo. «Queste sottostrutture - aggiunge - ci
permettono di concludere che il disco della nostra
galassia ha subito un grave disturbo gravitazionale
tra 300 e 900 milioni di anni fa».
Ma cosa può aver causato questo disturbo?
L'ipotesi più accreditata è che quella
perturbazione sia stata causata dal passaggio
vicino al disco della Via Lattea della galassia nana
del Sagittario.
«Una delle forme più distinguibili – continua il
ricercatore – è una spirale di stelle vicine al Sole
che non era mai stata osservata prima. Questi
pattern erano chiari (diversamente da ciò che capita
comunemente), al punto che pensavamo potesse
essere un errore nei dati», afferma Antoja. Ma, a tal
proposito, oltre un centinaio di ingegneri e
scienziati hanno lavorato per mesi per la verifica e
la convalida dei dati: l'unica conclusione che
potevano trarre era che queste strutture fossero
reali.
La situazione è analoga a quella che si presenta
quando si getta una pietra in uno stagno: l'impatto
crea onde che si diffondono sulla superficie,
creando un pattern specifico di cerchi concentrici.
Le stelle nel disco galattico hanno subito un
effetto simile, ma a differenza delle molecole
d'acqua, che si stabilizzano di nuovo, le stelle
conservano un "ricordo" della perturbazione.
Questo ricordo si trova proprio nei loro
movimenti. Dopo milioni di anni, anche se le
increspature potrebbero non essere più
facilmente visibili nella distribuzione delle stelle,
sono ancora rintracciabili se si guarda nelle loro
velocità.
«Trovo che sia davvero sorprendente vedere questa
forma a guscio di lumaca. È proprio come appare
nei libri di testo», dice Amina Helmi, Università di
Groningen, Paesi Bassi, collaboratrice del progetto
e seconda autrice dell'articolo.
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