Coelum Astronomia - #227 - 2018

(Martin Jones) #1

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Cita il dizionario: "astrobiologia: ramo
dell'astronomia che indaga sulle
possibilità di esistenza di forme viventi su
altri pianeti". Esiste un solo tipo di
astrobiologia dunque? La risposta è
complessa, ma tuttavia è possibile isolare
ben quattro strade differenti che
concorrono allo stesso scopo.

Il primo approccio è quello dello studio della
chimica prebiotica. L'analisi delle molecole
primigenie, la presenza della chimica organica
interstellare e i processi che hanno portato alla
generazione di organismi sempre più complessi.
Come da una nota nasce un accordo e in seguito
una melodia, così si cerca di capire dove sia il
punto, la zona d'ombra che delimita la mera
chimica dalla vera e propria vita e come esso si sia
potuto oltrepassare.

Nel 1952 Harold C. Urey e Stanley L. Miller posero
le basi per la simulazione di quella che, a
posteriori, viene definita come una delle pietre
miliari dell'astrobiologia moderna. I due scienziati
costruirono un sistema per simulare il sistema
acqua-terraferma della Terra risalente a poco
meno di 4 miliardi di anni fa. Esso consisteva di
due ampolle, una riempita di acqua e l'altra
contenente due elettrodi, connesse attraverso un
sistema di tubi e isolate dall'ambiente esterno.
Scaldando l'acqua, questa passava nella seconda
ampolla dove, unita a gas metano, ammoniaca e
idrogeno, veniva sottoposta a scariche elettriche
(per simulare i fulmini delle frequenti tempeste
primordiali) per poi ridiscendere, raffreddandosi,
lungo il tubo. Dopo una settimana l'acqua raccolta
mostrava tracce di 22 amminoacidi e 5 ammine: le
basi organiche della vita!

Come si CERCA


la VITA?

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