Coelum Astronomia - #227 - 2018

(Martin Jones) #1

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Troveremo tracce di vita aliena entro 30 anni?


Nel 2015, una dichiarazione di Ellen Stofan,
principale consigliere scientifico dell’allora
amministratore della NASA Charles Bolden,
secondo la quale era molto probabile che
saremmo riusciti ad avere forti indicazioni di vita

extraterrestre in 10 anni e ad averne la prova
definitiva in 20 o 30 anni, diede il via a un
dibattito all’interno della comunità scientifica.
Coelum astronomia pubblicò un’inchiesta in più
puntate, che potete leggere ai link seguenti:

Prima parte - Coelum astronomia 193 (estate
2015)
Seconda parte - Coelum Astronomia 194
(settembre 2015)
Terza parte - Coelum astronomia 197 (febbraio
2016)
Considerazioni finali - Coelum astronomia 198
(marzo 2016)

La vita così come la conosciamo


A questo punto è essenziale definire quali sono i
requisiti che consentono lo sviluppo della vita.
Questi sono principalmente tre:
1) La presenza di un solvente liquido per veicolare
reazioni chimiche
2) La disponibilità di una forma di energia per
consentire di effettuare i processi metabolici
3) La presenza di nutrienti per far accrescere la
biomassa e produrre enzimi per catalizzare le
reazioni metaboliche.

Qui sulla Terra il solvente liquido che ha
permesso la nascita e l’evoluzione della vita è
l’acqua. Ma perché l’acqua è così importante? Che
caratteristiche ha?
Si tratta di una molecola “polare”, composta da
due degli elementi più abbondanti nell’Universo
(l’idrogeno e l’ossigeno) e le sue particolari
caratteristiche fotochimiche le permettono di
essere il candidato ideale per mediare le
interazioni molecolari. Gioca inoltre un ruolo
importante nei legami proteici, nelle azioni
enzimatiche, nel trasporto protonico e nel
mantenimento della stabilità sia del DNA che
dell’RNA.

Per ciò che riguarda la disponibilità di energia, la
rapida comparsa della vita sulla Terra
(testimoniata dalla scoperta di stromatoliti -
colonie fossili di organismi - risalenti a 3,8 miliardi
di anni fa) ha portato a pensare che si siano
verificate delle reazioni chimiche in grado di
accelerare la formazione di strutture complesse
partendo da composti organici.

Come la vita sia potuta apparire sulla Terra è un
argomento che ha e sta impegnando gli scienziati
di vari campi di studio da anni. Sono numerosi oggi
gli studi che ipotizzano che alcune delle molecole
prebiotiche siano state portate sulla Terra da corpi
esterni. In effetti, batteri semi-dormienti trovati
nelle carote di ghiaccio a più di un chilometro
sotto la superficie dell'Antartide dimostrano come
i batteri potrebbero sopravvivere su corpi
ghiacciati in ambiente spaziale.

Sebbene i batteri potrebbero non sopravvivere
alle forze risultanti da un impatto da parte di una
grande meteora, è altrettanto vero che il nucleo
interno di un meteorite appena atterrato spesso
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