Coelum Astronomia - #227 - 2018

(Martin Jones) #1

(^52) COELUM ASTRONOMIA
Cosa sono le biofirme?
Al di fuori della Terra, i primi corpi celesti in cui
possiamo cercare i segni della vita sono i pianeti e
le numerose lune del nostro Sistema Solare, e
numerose sono le missioni che portano avanti
questo tipo di ricerca. Ma, volendo spingerci oltre,
possiamo rivolgere la nostra attenzione verso le
ormai migliaia di pianeti extrasolari individuati.
Sono trascorsi ormai 30 anni dalla scoperta del
primo esopianeta e oggi i telescopi e gli
Osservatori spaziali in grado di rilevarli sono
sempre più numerosi e avanzati. Ma, una volta
individuati, cosa dobbiamo cercare per capire se
questi lontani mondi possano ospitare la vita?
La caratterizzazione delle atmosfere
esoplanetarie e delle loro superfici al fine di
rilevare i segni della presenza di vita è un
argomento fortemente dibattuto e oggetto di
studio da parte della comunità scientifica, degli
astrobiologi e delle agenzie spaziali (la NASA ha
sviluppato il suo Astrobiology Program per
esempio).
Ma come si manifesta la firma della vita? Cosa si
nasconde davvero dietro la definizione di
biosignature?
Nel mondo scientifico una biosignature è definita
come un “oggetto, sostanza o schema la cui origine
richiede un agente biologico”. Il concetto di
biosignature varia di molto a seconda del punto di
vista della disciplina con cui esso viene
interpretato. Per esempio, mentre in filosofia
viene inteso come “definizione di intelligenza”, in
fisica viene interpretato come la “presenza di
condizioni che permettono l’interazione di sistemi
atti a costituire un processo biologico”.
Il punto di vista astronomico si riferisce alla
presenza di gas o altre caratteristiche planetarie
che potrebbero essere state generate dalla
presenza di forme di vita. Sebbene dunque non
esista un approccio universale che porti a una
classificazione definitiva delle biofirme, è tuttavia
possibile dividerle in tre categorie principali:
gassose, di superficie e temporali.
Mentre le prime si riferiscono a prodotti biologici
del metabolismo, siano essi diretti o indiretti,
come la CO 2 o il metano, le seconde si riferiscono
a caratteristiche spettrali derivanti dalla
riflessione o scattering della luce a opera di
organismi viventi o di composti prebiotici. Le
Sopra. Tipi di Biofirme che si possono studiare: gassose, superficiali e temporali

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