Coelum Astronomia - #227 - 2018

(Martin Jones) #1

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biofirme temporali sono invece definite come
l’impatto variabile che sistemi viventi hanno su
tutti quegli elementi e strutture visibili che in
generale vengono definiti “osservabili planetari”.
La Terra, ancora una volta, fornisce un banco di
prova e un modello di partenza per l’analisi e le
simulazioni delle atmosfere esoplanetarie. Per
esempio, sulla Terra, le prime tracce della
presenza di ossigeno atmosferico risalgono a circa
2,3 miliardi di anni fa, durante il breve periodo
noto come “la grande ossidazione”. In seguito,
durante il Proterozoico e il primo Fanerozoico (tra
750 e 460 milioni di anni fa) ci fu un ulteriore
incremento nei livelli di ossigeno. Fu tuttavia
soltanto nel periodo Archeano che i livelli di
ossigeno divennero tali da poter essere rilevati

anche da un osservatore esterno. Nella figura
sopra è mostrata l'evoluzione dell’ossigeno
atmosferico nelle ere geologiche terrestri.
L’alternarsi dei livelli di questo prezioso gas
durante gli eoni rappresenta un riferimento per
caratterizzare, dal punto di vista bio-geo-chimico,
un pianeta roccioso.

Nel prossimo numero, continueremo il discorso
analizzando in dettaglio questi tre tipi di biofirme,
e della loro affidabilità... Sono sempre indicatori di
vita o potrebbero esserci fenomeni non biologici
alla loro origine che possono trarre in errore i
ricercatori?

Sopra. Evoluzione dell’ossigeno atmosferico nelle ere geologiche terrestri

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