Coelum Astronomia - #227 - 2018

(Martin Jones) #1

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agisce nel sistema Terra-Luna) abbia finito per
allontanare gradualmente il satellite dal pianeta,
fino alla larga separazione desunta dai dati
raccolti da Hubble.


Un elemento che conferma l’interpretazione di
questi dati come un transito di un pianeta seguito
da una luna è l’anticipo di 77,8 minuti con cui il
transito osservato da Hubble si è verificato,
rispetto al tempo previsto sulla base dei tre
transiti precedenti osservati da Kepler. Tale
anticipo può essere interpretato come una
conseguenza dello spostamento del centro di
massa del pianeta, dovuto all’attrazione
gravitazionale esercitata dalla sua grande luna. Il
fatto che il transito di Kepler-1625b-i (il satellite)
sia stato osservato dopo quello del pianeta
conferma dal punto di vista geometrico tale
interpretazione. Ma l’anticipo del transito
potrebbe anche essere una conseguenza
dell’attrazione di un altro pianeta presente nel


sistema, non individuato perché non transitante
davanti al disco stellare rispetto al nostro punto di
vista.
L’anno di Kepler-1625b (il pianeta) dura 287,3
giorni terrestri: quindi questa è la frequenza con
cui si ripetono i suoi transiti davanti al disco
stellare. La distanza del pianeta dalla stella è
praticamente uguale a quella della Terra: 0,98
unità astronomiche (147 milioni di km). Ciò
significa che Kepler-1625b e la sua grande luna si
sono trovati, durante i lunghi miliardi di anni della
sequenza principale della stella, all’interno della
zona abitabile, cioè in quella fascia in cui sarebbe
stata possibile la presenza di acqua liquida in
superficie. Purtroppo, però, i due corpi celesti
sono con ogni probabilità privi di una superficie
solida, così come ne sono privi i giganti gassosi
Giove e Nettuno. È difficile, perciò, che si siano
create in simili ambienti condizioni favorevoli per
la vita, anche se hanno goduto di temperature
relativamente miti per miliardi di anni.

Crediti: NASA.
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