Coelum Astronomia - #227 - 2018

(Martin Jones) #1

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trasmissione fosse presentata come una finzione
e non come notizie, cosa che invece
effettivamente era. Wells disse anche che non
aveva dato alcuna autorizzazione ad alterazioni
che inducessero gli ascoltatori a credere che si
trattasse di qualcosa di reale. Lo scrittore inglese
dovette tuttavia ricredersi e rivalutare gli effetti
della trasmissione, nel momento in cui si accorse
che, grazie a quella trasmissione, le vendite del
suo romanzo schizzarono alle stelle!


In fin dei conti, se quello del 30 ottobre 1938 si
rivelò come il più grande scherzo mediatico della
storia, fu essenzialmente grazie all'eccezionale
talento di Orson Welles, il quale attraverso il
teatro esercitò l'incommensurabile potere della
manipolazione della percezione, tanto che
durante la trasmissione furono raccolte
testimonianze di avvistamenti di enormi macchine
marziane o altre diavolerie aliene. Si dice che un
uomo sia anche salito in cima al tetto di un
edificio di Manhattan munito di binocolo e
avrebbe giurato di vedere le fiamme della
battaglia in corso tra terrestri e marziani.


Pazzi? Esibizionisti? Maniaci? No. Forse ingenui,
questo sì. Non si può tralasciare il fatto che il
mondo del 1938 non conosceva la televisione e
per la radio in fondo quelli erano ancora gli albori.
Basti pensare che il primo dramma radiofonico
sperimentale era stato mandato in onda in Gran
Bretagna il 17 ottobre 1922 e, benché anche i
nazisti avessero già intuito le enormi potenzialità
di suggestione della radio e l'avessero utilizzata


per manipolare il pensiero e la percezione delle
masse, per la gente la radio era qualcosa che, fino
a prova contraria, diceva "sempre" la verità.
Il mondo delle comunicazioni di allora era
profondamente diverso da quello di oggi e non
c'era ancora malizia nelle orecchie degli
ascoltatori. Senza contare che le notizie che erano
uscite dalle valvole delle prime radio erano state
quelle della prima guerra mondiale. Notizie di
guerra e di battaglia, che interrompevano la
musica e la normale programmazione, proprio con
modalità molto simili a quelle usate da Welles
nella sua trasmissione. Perché dunque quelle di
quella sera avrebbero dovute essere false? Solo
perché insolite? Non dimentichiamo che per il
nostro cervello è sempre più facile "credere" che
"dubitare". Credere a un pericolo può salvare la
vita, e dubitare costa sempre più fatica.

Siete dunque davvero convinti che le cose siano
poi così cambiate? In fondo oggi, tra social
network incontrollati e siti di fake news, anche se
il pubblico è certamente più smaliziato non siamo
poi molto più al sicuro. Sappiamo che la "notizia"
non è semplicemente "quello che accade", ma
qualcosa che viene filtrato attraverso le maglie del
linguaggio, i tempi della messa in onda, il colore
politico di chi redige il testo, le possibilità della
tecnologia ecc. Ma la diffusione incontrollata (o
mirata) di notizie false o opportunamente
manipolate rende spesso ancora difficile per molti
distinguere la realtà dei fatti. Insomma, meglio
stare in guardia: i Marziani ci invadono tutti i
giorni...
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