La platea di Darwin è priva di gruppi montuosi ma
vi potremo osservare basse colline, numerosi
piccoli crateri e varie linee di creste. Il fondo di
Darwin è percorso da alcuni segmenti delle
omonime Rimae Darwin, un ramificato sistema di
solchi orientati in direzione sudest/nordovest
estesi per circa 300 km che poi vanno a
interconnettersi con le Rimae Sirsalis (già viste in
un precedente articolo), anch'esse con una
lunghezza di 300 km ma orientate in senso nord/
sud andando a terminare nell'oceanus
Procellarum.Per l'osservazione delle Rimae Darwin è richiesto
uno strumento riflettore di 300 mm ma
personalmente eviterei di interpretare alla letteratali indicazioni in quanto il tutto è in relazione alla
serata osservativa. Infatti se almeno teoricamente
ipotizziamo una batteria di telescopi riflettori con
diametri dai 100 ai 300 mm affiancati nel
medesimo luogo e tutti puntati sulla medesima
struttura lunare, in presenza di ottimo seeing (a
prescindere dalla rispettiva configurazione ottica)
verrà certamente privilegiato il potere risolutivo
dei diametri maggiori mentre è altrettanto vero
che con un seeing più o meno "normale", afflitto
dai deleteri effetti della consueta turbolenza
atmosferica, strumenti riflettori sui 150/200 mm
riescono a fornire ottime prestazioni. La Luna offre
spunti osservativi per tutti, nessuno è escluso a
priori!Il cratere Eichstadt
Puntando il telescopio proprio in
corrispondenza del bordo lunare
occidentale, nella tarda serata del 21
dicembre, il progressivo avanzamento
della linea del terminatore verso ovest
consentirà l'osservazione del cratere
Eichstadt (diametro di 51 km) e
dell'anello montuoso più esterno del
mare Orientale costituito dai monti
Cordillera dove si innalzano numerose
cime di 5.000/6.000 metri di altezza. In
ogni caso la serata successiva questa
regione lunare sarà meglio osservabile e
con una discreta porzione del mare
Orientale già illuminata dalla luce solare.