Coelum Astronomia - #228 - 2018

(Rick Simeone) #1

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Parliamo spesso di Marte qui su Coelum
Astronomia ma questa assidua presenza non è
solo il frutto di una passione o di un morboso
interesse nei confronti del Pianeta Rosso. Di certo
il fascino che suscita è grande e, lo abbiamo visto
più volte, nella storia non sono mancati i motivi
per spingere l'essere umano a sognare e
fantasticare su questo nostro vicino del Sistema
Solare. Basti pensare alle ricerche condotte
dall'italiano Schiaparelli e dai suoi "canali" che
hanno portato a pensare alla presenza di una
fiorente civiltà evoluta oppure, e ne abbiamo
parlato nel numero scorso, alla storica
trasmissione radiofonica di Orson Welles che ha
sconvolto l'America portando milioni di
radiospettatori a pensare che fosse in corso
un'invasione da parte dei Marziani... No, non si
tratta di questo, anche se potrebbe in qualche
modo già essere una ragione sufficiente!
Marte è spesso e facilmente al centro
dell'attenzione perché tra tutti i pianeti del
Sistema Solare è quello che sicuramente risulta
maggiormente studiato, al punto tale che molto di
frequente otteniamo nuove informazioni. Bisogna
infatti considerare che sia nella sua orbita, sia
sulla sua superficie, una vera e propria flotta di

sonde automatizzate, appartenenti a diverse
agenzie spaziali, analizza e scandaglia
costantemente il pianeta e fornisce una mole
ragguardevole di informazioni. Giusto per citarne
qualcuno, pensiamo ai rover Curiosity e
Opportunity della NASA (sperando che
quest'ultimo si risvegli dopo la terribile tempesta
di sabbia che ha investito il pianeta durante
l'estate) e in orbita al Mars Reconnaissance
Orbiter (MRO), Mars Odyssey e MAVEN della NASA
o al Trace Gas orbiter (TGO) dell'ESA/Roscosmos o
ancora al Mars Express... Altre sonde provengono
dall'India, mentre il Giappone e la Cina stanno
preparando le loro missioni. Lo scorso 26
novembre questa grande flotta si è arricchita di un
nuovo elemento: il lander NASA InSight
raggiungerà il Pianeta Rosso.

Ma dopo tutti gli studi compiuti e tutte le sonde
già in azione, cosa potrà aggiungere Insight alla
schiera di analizzatori già dispiegati?

In realtà la nuova sonda non costituisce – come
intuibile – un semplice potenziamento delle
capacità già in azione, né ha come obiettivo
l'analisi di una zona differente del pianeta. La

Alcune curiosità su InSight


InSight è la dodicesima missione della serie
Discovery della NASA. Creato nel 1992, il
Programma Discovery prevede frequenti missioni
di esplorazione del Sistema Solare con obiettivi
scientifici altamente mirati e specifici. Il JPL (Jet
propulsion laboratory) gestisce InSight per la
NASA. Lockheed Martin Space di Denver è il
costruttore del lander e del modulo di volo/
trasferimento su Marte, e supporta le operazioni
di volo. Alcune parti di Insight sono in realtà dei
pezzi di scorta (opportunamente modificati) del
rover Curiosity o del Phoenix Mars Lander.
Un certo numero di partner europei, tra cui il
Centre National d'Études Spatiales (CNES)
francese e il Centro Aerospaziale Tedesco (DLR)

hanno collaborato alla missione. Il CNES ha fornito
lo strumento SEIS, con importanti contributi del
Max Planck Institute, oltre alla collaborazione
dell'Istituto Svizzero di Tecnologia (ETH),
l'Imperial College e l'Università di Oxford nel
Regno Unito. Il DLR ha inoltre fornito lo strumento
HP3, con i contributi dell'Agenzia Spaziale Polacca
(CBK) e di Astronika (Polonia). Il Centro de
Astrobiología (CAB) spagnolo ha fornito i sensori
per il vento.

A bordo anche c'è anche un po' di Italia: si tratta
dello strumento LaRRI sviluppato dall’Istituto
Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) con il supporto
dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI).
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