Coelum Astronomia - #228 - 2018

(Rick Simeone) #1

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La strumentazione e la scienza di InSight


SEIS


Sopra. In primo piano vediamo il sismometro
SEIS, coperto dalla cupola protettiva, in uno
dei test di deploy con il braccio robotico di
Insight. Crediti: NASA/JPL.


A destra. Uno spaccato del sismometro SEIS
che permette di vedere la struttura interna
dello strumento. Crediti: NASA/JPL

Il primo è un sismometro a sei sensori chiamato
SEIS (Seismic Experiment for Interior Structure).
Tale strumento, molto sensibile, andrà a rilevare
le onde sismiche che si diffondono nel sottosuolo
marziano. Ma quale potrebbe essere l'origine di
un terremoto marziano? Anche se Marte non è
geologicamente attivo come la Terra (è più simile
alla Luna, per certi versi), il suo lento processo di


perdita di calore produce delle tensioni dovute
alla riduzione di volume che conseguono al
raffreddamento. Tali tensioni possono accumularsi
per poi liberarsi improvvisamente generando
delle scosse sismiche.
Altre fonti di onde sismiche sono esterne,
derivanti soprattutto dall'impatto di meteore.
Molte di queste saranno troppo piccole per essere
rilevate, ma gli scienziati sperano di
rilevarne un buon numero tra quelle
maggiori. Un'altra fonte è quella che
proviene dalla leggera attrazione
mareale causata dal satellite Phobos.
Questi segnali, con origini e cause così
differenti, avranno inevitabilmente
caratteristiche molto diverse tra loro. Per
questo motivo SEIS è dotato di due set di
tre sensori ciascuno: questi due set
hanno caratteristiche tecniche e
sensibilità diverse, in modo da rilevare
segnali con frequenze anche molto
distanti tra loro. I dati di SEIS aiuteranno
gli scienziati a indagare sullo stato
complessivo dell'attività geologica e
sismica di Marte, aiutando anche a
determinare le dimensioni del nucleo e a
quale profondità si trova il confine tra la
crosta e il mantello.
Per la verità non è la prima volta che un
tale esperimento viene tentato sul
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